Kit per tagliare le orecchie al cane, il veterinario Alessandro Bianchi: “Ho letto la notizia con sconcerto”

6 dicembre 2020 | 09:00
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Kit per tagliare le orecchie al cane, il veterinario Alessandro Bianchi: “Ho letto la notizia con sconcerto”

Il medico: “Un plauso per la segnalazioni a Lav e Aidaa, ma purtroppo questa pratica, sottobanco, viene effettuata da persone senza scrupoli”

Dopo il clamore del caso del kit per tagliare le orecchie ai cani, in vendita su Amazon, annuncio poi scomparso dal colosso di vendite on line dopo gli interventi delle associazioni animaliste Lav e Aidaa, Lucca in Diretta, per approfondire la vicenda, ha intervistato un noto medico della provincia lucchese, il dottor Alessandro Bianchi,  titolare della clinica veterinaria di Altopascio.

Cosa pensa di questa notizia?

Su Amazon il kit per tagliare le orecchie ai cani. Lav e Aidaa: “È illegale, rimuovere l’annuncio”

“Ho letto l’articolo con sincero sconcerto, anche perchè parlare ancora nel 2020 di conchectomia estetica, in pratica il taglio delle orecchie nel cane, è davvero anacronistico. Per due motivi: sia per una rinnovata cultura che protegge molto di più i nostri animali da maltrattamenti, che perchè vi sono normative ormai da 10 anni, che proibiscono tale pratica”.

Ma una volta, si poteva. Anzi, per certe razze, boxer, alani  e dobermann, era obbligatorio, pena non poterli portare ai campionati di bellezza

Si, è vero: fino a  20 anni fa nelle gare cinofile non venivano ammessi cani come boxer, alani, dobermann che non avessero le orecchie tagliate, ed oggi, al contrario, non vengono ammessi se col taglio. I tempi per fortuna cambiano”.

Il kit venduto e che ha sollevato il polverone mediatico, secondo lei è valido per fare il taglio delle orecchie in casa?

“Ho cercato il prodotto di cui si parla su Amazon e da subito ho notato che è stato rimosso dalla vendita, ma mi preme sottolineare che il kit che si vede in foto è composto da attrezzi che comunque possono essere acquistati separatamente ovunque e questo deve essere motivo di riflessione. In pratica il kit in oggetto chiunque se lo può acquistare a pezzi. Comunque i ferri del kit in vendita sono quelli necessari. Bene hanno fatto le associazioni e gli enti interessati a segnalare tale scempiosa proposta di vendita, ma credo che non serva comunque a fermare l’utilizzo. Questa pratica, sottobanco, viene effettuata da persone senza scrupoli, purtoppo con la compiacenza di professionisti di bassa etica”.

C’è ancora richiesta di tagli di orecchie ai veterinari?

“Personalmente non ho da anni richieste del genere anche perchè chi mi conosce sa bene a quale risposta si troverebbe davanti e perchè sarei il primo a segnalare anche solo la richiesta all’autorità giudiziaria. E’ bene ricordare che oggi si rischia una ammenda fino a 30mila euro e la reclusione fino a 18 mesi e che l’articolo 544 ter sul maltrattamento è stato giustamente esacerbato. La Legge 210 del 2010 proibisce esplicitamente il taglio della coda e delle orecchie nei cani salvo specifiche eccezioni sanitarie. Mi preme peraltro ricordare come non sia difficile dunque reperire l’attrezzatura, ma anche che la  tecnica di taglio è complessa e se non eseguita correttamente può causare gravi emorragie intraoperatorie fino alla morte del cane stesso. Non basta sicuramente un tutorial che non sarebbe certo sufficiente a insegnare tecniche di emostasi per le quali un chirurgo impiega anni ad imparare. Oltretutto anche quando era consentito il taglio l’anestesia per tale intervento era molto profonda in virtù della innervazione dell’orecchio e non capisco come potrebbe essere eseguita senza idonea sedazione. Gli anestetici non si trovano certo in vendita su Amazon…

La segnalazione delle associazioni animaliste quindi è stata provvidenziale

“Ritengo pregevole la segnalazione fatta da queste associazioni poichè in merito di tutela della salute e del benessere animale la guardia deve stare alta. Tale pratica, non dimentichiamolo,  ha come soggetti cani destinati a combattimenti clandestini e trovare chi ne fa uso rende più efficace la tracciabilià e la scoperta di queste assurde quanto crudeli competizioni che vedono ignari e tranquilli animali perdere la vita per il vile diletto di crudeli animali a due zampe”.