Arrivate al San Luca le prime dosi del vaccino anti-covid: il primo a vaccinarsi è stato il dottor Luchi




Con lui si sono sottoposti alla procedura anche i medici Bovenzi, Belluomini e Venturi
Sono arrivate puntuali, scortate dalle pattuglie della polizia, le prime dosi di vaccino. Alle 9,30 il primo carico è arrivato all’ospedale San Luca dove in mattinata è partita la vaccinazione sui primi 45 operatori sanitari.
Il primo ad essere sottoposto al vaccino, alle 11 di questa mattina (27 dicembre) è stato il dottor Sauro Luchi, direttore delle malattie infettive dell’ospedale lucchese.
I vaccini sono stati portati dal personale Gsv scortato da uomini della polizia, che hanno accompagnato la borsa frigo con il prezioso carico fino al frigorifero, che poi è stato richiuso con un lucchetto come da procedura. Per il trasporto in tutta la Toscana si sono infatti utilizzati vettori specializzati in trasporti con il rispetto della catena del freddo e la Polizia ha seguito la consegna con una pattuglia dedicata per ogni direttrice di consegna con specifica staffetta autostradale.
Prima di iniziare con le operazioni di vaccinazione il personale sanitario ha ripercorso in un briefing tutte le complesse procedure da compiere.
Subito dopo di lui si è sottoposto al vaccino anche il professor Francesco Bovenzi, direttore della cardiologia. Con lui si sono vaccinate anche Marisa Anzilotti, direttrice della farmaceutica ospedaliera e l’ostetrica Maria Paola Belluomini. Tra i primi anche la responsabile della pneumologia, Barbara Canari Venturi.
“Sono un po’ emozionata – ha detto la pneumologa Canari Venturi -, è un momento importante e ho fiducia nel vaccino. Ho sempre fatto ad esempio il vaccino anti influenzale. Oggi è un evento simbolico ed è importante per il morale perché è il punto di svolta per la soluzione dell’emergenza che stiamo vivendo. Adesso la situazione è migliorata grazie alle misure adottate, ma non bisogna abbassare la guardia. Sono morte molte persone in questi mesi, il mio pensiero va a loro, anche persone con meno di sessanta e cinquanta anni, che non avevano patologie o che le avevano ma non erano di rilevante entità. Alcune persone erano mie conoscenti pochi giorni fa è morta una persona di 72 anni parente di una infermiera e prima stava bene”.
“Vaccinarsi – ha detto il dottor Bovenzi, il secondo vaccinato al San Luca – è un gesto di grande rispetto verso chi purtroppo non c’è più, chi non ce l’ha fatta, verso tutta la cittadinanza e per ultimo verso se stessi. È un dovere sociale e un atto di grande responsabilità. Il vaccino è il solo strumento capace di porre un argine al dilagare di un virus che è tiranno delle nostre azioni e dei nostri pensieri. Oggi con questo primo passo alziamo un muro simbolico tra l’uomo e il virus, tra il bene e il male e tra la vita e la morte”.
Alle fasi di avvio, seguite ad un briefing sulle procedure, hanno preso parte, in rappresentanza della Regione Toscana, la consigliera Valentina Mercanti e l’assessore Stefano Baccelli: “C’è una grossa analogia – ha detto Baccelli – tra il d-day della seconda guerra.mondiale e il vax day di oggi, non si tratta di un paragone fuori dal tempo. Con il d-day si iniziava a liberare l’Europa dal nazifascismo oggi con il vaccino proviamo a liberarla dal coronavirus. Voglio ringraziare l’esercito e l’aeronautica in particolare perché ha portato il vaccino nei presidi più lontani. Lasciamo perdere le polemiche sterili sulla scorta al furgone che trasporta i vaccini, è senza dubbio un carico prezioso e la distribuzione è seguita direttamente dal ministero della difesa. Un grosso ringraziamento a tutti gli operatori sanitari, anche a quelli che oggi non potranno vaccinarsi ma che sono voluti essere qui ugualmente come testimoni di un momento storico importante”.
“C’è stata una massiccia risposta di tutti gli operatori sanità – ha detto Tommaso Bellandi, direttore responsabile della sicurezza dei pazienti -: sono più di 2500 tra dipendenti e lavoratori che hanno aderito, una cifra pari al 95% di tutti gli operatori. Oggi sono arrivate al San Luca 45 dosi, un gesto simbolico per il vax day. La somministrazione della seconda dose avverrà tra 21 giorni. Il 6 gennaio terminerà l’iter burocratico per il vaccino Moderna, da lì a due settimane verrà distribuito. Il vaccino è sicuro, testato e i benefici sono molti i più dei rischi. Su 250mila dosi distribuite negli Stati Uniti sono soltanto 6 coloro che hanno avuto problemi”.
Nella fase iniziale della campagna, oltre agli operatori sanitari dipendenti del servizio sanitario regionale, verranno coinvolti, inoltre, gli ospiti e il personale delle Rsa delle case di cura, del volontariato, degli studi dentistici, delle farmacie, dei servizi appaltati.
Molti i candidati alla vaccinazione: solo negli ospedali superano gli 8.000, ben oltre l’80% dei lavoratori; ovviamente la categoria più numerosa è rappresentata dagli infermieri che è anche quella più presente numericamente.