Un altro stop alla nomina di Manzione a capo della procura di Lucca

La pratica ancora ferma al Consiglio superiore della magistratura
Di nuovo bloccata al Consiglio superiore della magistratura la nomina dell’ex sottosegretario all’Interno, Domenico Manzione, alla guida della procura di Lucca. Il plenum ha infatti votato, con 8 voti a favore, 10 astensioni e 5 contrari, il ritorno della delibera in quinta commissione, competente per gli incarichi direttivi, per un approfondimento, accogliendo la proposta della togata di magistratura indipendente Loredana Miccichè, relatrice della proposta, di riaprire l’istruttoria per un riesame di tutti gli aspiranti.
In subordine la consigliera aveva chiesto di essere sostituita nella relazione su Manzione, alla luce di alcuni articoli di stampa. “Non c’è nulla di male ad essere amici di un politico, ma la dichiarazione esplicita di essere stato nominato sottosegretario nel Governo Letta per i rapporti di amicizia e stima con il senatore Renzi, nel corso di una intervista rilasciata alla trasmissione della Rai, Report, e diventata di dominio pubblico, non mi consente di poter sostenere questa nomina – ha spiegato Micciché -. Tale dichiarazione, inevitabilmente, influisce sulla percezione di imparzialità e di indipendenza, requisiti fondamentali per il conferimento di un ufficio direttivo di un procuratore della repubblica in Toscana”, ha sottolineato la togata, ricordando che ”il procuratore della repubblica è il titolare della azione penale ed il senatore Renzi è indiscutibilmente un esponente politico di grande rilievo in Toscana”. E’ la seconda volta che il plenum delibera ritorno in commissione della pratica su Manzione: era successo già a settembre scorso.