Condotto pubblico, i concessionari idroelettrici: “La portata? È diminuita rispetto al passato”

2 febbraio 2021 | 18:16
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Condotto pubblico, i concessionari idroelettrici: “La portata? È diminuita rispetto al passato”

Replica al sindaco: “Il Comune si dimentica di essere stato il primo soggetto a sottoscrivere un accordo per le centraline”

L’innalzamento del livello dell’acqua nel pubblico condotto? Non è da imputare ai gestori delle concessioni idroelettriche. Lo affermano loro stessi prendendo la parola dopo l’intervento del sindaco Alessandro Tambellini.

“Il progetto – ricordano i concessionari – ebbe inizio circa 10 anni fa tra una sinergia tra enti pubblici e privati il cui obiettivo era quello di dare nuovo lustro ad un’opera monumentale dimenticata qual è il Condotto Pubblico. La riattivazione degli antichi mulini con tecnologie moderne per la produzione di energia verde, avrebbe dovuto essere solo il primo intervento di riqualificazione del canale; un fiore all’occhiello di un’opera globale che prevedeva, altresì, la successiva realizzazione di una pista ciclopedonale lungo il canale (da chiamarsi una via dell’acqua e dell’energia), il rifacimento delle antiche ruote idrauliche nel centro storico, la riapertura di un tratto di canale tombato in corso Garibaldi e molti altri progetti incentrati sul canale. Ciò di cui forse il Sindaco non è a conoscenza è che per l’ottenimento delle concessioni idroelettriche venne richiesto ai titolari dei mulini di farsi immediato carico dei lavori di una colossale operazione di manutenzione straordinaria al canale costata oltre 650.000 euro oltre iva, effettuata prima ancora di poter riaccendere le turbine”.

“Lo scopo del progetto originario – ricordano i concessionari -, unanimamente accettato dagli enti era quello di ridare al canale la propria linfa vitale; ovvero donare al Condotto quella stessa portata d’acqua di cui godeva sin dal ‘500. E il risultato non ha deluso le aspettative, i livelli e le portate sono addirittura inferiori al passato. Stupisce altresì la meraviglia del primo cittadino per tutti quei casi in cui qualcuno ha aperto scarichi nel canale o ha costruito cantine laddove c’è interferenza con le acque del canale. Per quanto concerne il recente cedimento verificato in via dei Fossi non possiamo che condividere quanto affermato dall’ingegnere del comune di Lucca in un’intervista televisiva: ‘l’intervento previsto è quello di fare un cordolo su micropali per cercare di scaricare il muro del Condotto Pubblico che non è in grado di sopportare la spinta del traffico stradale’. I cedimenti delle sponde a causa del traffico infatti erano ahinoi già ben tristemente noti da prima del ripristino del canale con la differenza che, quando la competenza del canale gravava esclusivamente sulla Provincia di Lucca, la manutenzione era costante”.

“Il sindaco – aggiungono i concessionari – si è forse dimenticato che tra gli Enti che si rimpallano le responsabilit” c’è sicuramente il Comune di Lucca che, forse inconsapevolmente, tuona e minaccia azioni legali ma si dimentica che non solo ha autorizzato nella conferenza dei servizi del 9 maggio 2014 il progetto per il recupero del canale Condotto Pubblico per lo sfruttamento idroelettrico ma ha, perfino, partecipato quale protagonista, al progetto stesso. Non direttamente, è vero ma, si badi bene, attraverso la propria partecipata, quella nota Lucca Holding Servizi che avrebbe dovuto riattivare il Molino della Cittadella assieme al gruppo dei privati che hanno diligentemente provveduto ai lavori di manutenzione straordinaria del canale”.

“Certamente – si legge ancora nella nota – la dimenticanza non è una sola e così il Comune di Lucca una volta ottenuta e pagata la concessione per la riattivazione del Molino della Cittadella non ha mai neppure iniziato l’intervento. E se le accuse strillate a gran voce, riguardassero la responsabilità di terzi soggetti, in realtà non si può che ricordare che il primo a dover intervenire dovrebbe essere proprio il Comune. Se le acque infatti lambiscono il baluardo di S. Colombano, ciò dipende esclusivamente dalla mancata pulizia della griglia posta in prossimità di via della Rosa. Quando, infatti, la griglia è occlusa il livello dell’acqua aumenta sino a raggiungere i due sfioratori che convogliano l’acqua fuori dalle mura attraverso due canali diversivi finendo così per lambire il baluardo di S. Colombano. Purtroppo però il sindaco, evidentemente poco supportato dai suoi collaboratori, non è stato informato che il Comune di Lucca ha una storica concessione, tutt’ora in vigore, che lo obbliga a mantenere pulita la griglia”.

“Ma il primo cittadino si è dimenticato pure di un altro fatto talmente curioso che, invero parrebbe difficile pensare che sia stato oggetto di oblio – aggiungono –. Dopo che la Provincia si era adoperata per riportare il flusso alla sua portata originaria, l’amministrazione comunale si era lamentata delle difficoltà degli operatori di Sistema Ambiente che non erano in grado di pulire la griglia manualmente. Ecco che i concessionari delle centraline idroelettriche, chiamati dal Comune stesso, per facilitare gli operatori nello svolgere operazioni di pulizia, hanno dapprima incaricato una ditta privata in aiuto e successivamente hanno donato all’ente locale una griglia meccanizzata costata diverse decine di migliaia di euro. Evidentemente, non potendo pensare che non esista la volontà di utilizzarla adeguatamente, non possiamo che ritenere che si tratti ancora una volta di una dimenticanza. E non solo il Comune di Lucca non pulisce ma, si badi bene, è avvezzo pure alla sporcizi”a.

Da qui l’accusa dei concessionari che presentano anche un video denuncia: “Ed invero, gli operai incaricati dall’ente comunale di pulire le zanelle stradali hanno ben pensato di riversare tutto il materiale all’interno del canale (come documentato in un video del 28 gennaio). Ma continuando a fare in questo modo non ci possiamo dimenticare che la griglia continuerà a sporcarsi e l’acqua continuerà a lambire il paramento delle Mura urbane. E nel panorama delle smemoratezze come si può non ricordare che una bella soluzione indolore, rapida e di non indifferente valenza estetica, è proprio quella di far scorrere parte delle acque non direttamente nel centro storico ma dai canali detti “cunette” che attraversano gli spalti delle mura. Molto facile, sin troppo. Per limitare la portata nel centro storico basterebbe dunque aprire le due paratoie poste in prossimità di porta S. Jacopo anche queste ristrutturate a costo integrale dei concessionari delle centraline idroelettriche. Non solo, in accordo con tutti Enti, i concessionari si sono fatti carico di redigere un progetto per l’adeguamento idraulico dei canali degli spalti ed una protezione del paramento del baluardo di S. Colombano in modo da scongiurare il contatto delle acque comunque fuoriuscite. Il progetto è ancora in attesa di valutazione. Come di consuetudine, i concessionari sono ancora disponibili ad una fattiva collaborazione, ma se poi il problema di Tambellini fosse solo di posizionamento in vista delle prossime elezioni (non sorprende la pronta uscita pubblica di sostegno politico da parte del navigatissimo Francesco Colucci), suggeriamo al sig. Sindaco di documentarsi meglio prima delle sue tuonanti esternazioni”.