Dovevano essere a riposo ma erano alla guida dei tir: beccati sul Brennero

20 febbraio 2021 | 10:44
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Dovevano essere a riposo ma erano alla guida dei tir: beccati sul Brennero

Maximulta, ritiro della patente e fermo del mezzo per due autotrasportatori controllati dalla Polstrada di Bagni di Lucca

Sul Brennero con i cronotachigrafi alterati, maximulta, via la patente e fermo del mezzo per due autotrasportatori.

La polizia stradale di Bagni di Lucca in settimana ha fermato lungo la statale 12 fra Borgo a Mozzano e Coreglia due tir con tachigrafo alterato. Entrambi i conducenti, italiani e dipendenti rispettivamente per conto di ditte della provincia di Roma e di Capannori, trasportavano collettame.

Sin dai primi accertamenti, i poliziotti dell’unità operativa distaccata di Bagni di Lucca, hanno potuto verificare che qualcosa non andava. Infatti dal controllo del cronotachigrafo in dotazione dei veicoli, i conducenti dovevano essere a riposo e invece stavano guidando tranquillamente come se nulla fosse. In altre parole il camion doveva essere fermo e invece era in movimento.

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I mezzi pesanti sono infatti dotati, come previsto dalla normativa europea, di un’apparecchiatura elettronica (o analogica per i mezzi più vecchi) che serve a controllare sia la velocità dei tir, sia i tempi di guida e di riposo dei conducenti con il fine ultimo di tutelare la sicurezza stradale che, se non fossero rispettate le regole imposte per i veicoli di tale stazza, sarebbe messa in grave pericolo.

Non è andata bene ai due furbetti, perché hanno dovuto fare i conti con gli investigatori di Bagni di Lucca, ormai esperti del settore e che ormai da tempo stanno contrastando questo triste fenomeno. Non è infrequente, infatti, un tale comportamento finalizzato, principalmente, a perseguire l’obiettivo di guidare oltre le 9 ore giornaliere massime previste per ottenere un maggiore guadagno economico spesso direttamente proporzionale al numero dei viaggi portati a termine, minando oltre che la tutela dei lavoratori dell’autotrasporto anche la libera concorrenza tra le aziende del settore.

Per ciascuno scatterà il ritiro della patente con decurtazione di 10 punti, una sanzione di circa 2000 euro e il fermo del veicolo fino a revisione presso autofficina autorizzata, oltre che il sequestro dei marchingegni.