Smantellata la rete dello spaccio al parco Valgimigli: eseguite 13 misure cautelari, tra i clienti tanti minorenni
Indagine di polizia e municipale: sequestrate anche droghe low cost ai membri della gang
Tredici misure cautelari eseguite per una rete di spaccio al dettaglio che aveva il suo fulcro nel parco Valgimigli, sugli spalti delle Mura. Un luogo degradato, nonostante la vicinanza al centro, e oggetto di continue segnalazioni ed esposti da parte della cittadinanza: un luogo che, stando alla polizia e agli agenti della municipale che hanno concluso stamani (26 marzo) una articolata indagine durata 6 mesi, nascondeva una banda di spacciatori, tutti originari del centro Africa e che, stando agli inquirenti, avevano organizzato anche una sorta di società di mutuo soccorso tra di loro, spartendosi la piazza in un luogo che evidentemente era ritenuto strategico, anche per la vicinanza dei parcheggi di piazzale Don Baroni.
Polizia e vigili urbani con un blitz in cui è stato impiegato anche l’elicottero del 113, hanno eseguito le 13 misure – 7 ordinanze di custodia cautelare in carcere e altri 6 obblighi di presentazione alla pg, firmate dal gip Antonia Aracri su richiesta del sostituto procuratore Paola Rizzo.
L’indagine ha preso inizio nell’agosto scorso, a seguito di una serie di esposti e segnalazione da parte di privati cittadini che denunciavano il forte degrado, riconducibile allo spaccio di sostanze stupefacenti, del parco Valgimigli, sito in prossimità della sortita San Frediano delle Mura di Lucca. Una situazione che anche di recente aveva segnalato al consiglio comunale anche il capogruppo di Fdi, Marco Martinelli e che in passato era stato oggetto di una serie di segnalazioni da parte di Casapound e del suo capogruppo Fabio Barsanti.
L’indagine della squadra mobile ha, quale nucleo principale, una lunghissima serie di servizi di osservazione diretta attraverso l’utilizzo di una potentissima telecamera in grado di catturare le immagine a centinaia di metri di distanza. A seguito dei servizi di osservazione, la polizia giudiziaria, nel corso delle indagini, ha accertato l’effettiva esistenza di un sodalizio di cittadini del centro Africa che aveva fatto del parco Valgimigli la centrale dello spaccio gestendola quasi come una cooperativa senza incarichi verticistici. In sintesi lo spacciatore che per primo aveva il contatto con il cliente consegnava lo stupefacente richiesto, se questo non era fornito di quel tipo di stupefacente, il cliente di rivolgeva ad un altro pusher presente sulla piazza.
L’indagine è durata 6 mesi con una moltitudine di sequestri a carico di clienti, anche minorenni. Fra questi c’erano anche alcuni quattordicenni, immortalati dalle telecamere di videosoreglianza.
I pusher dediti allo spaccio, di origine gambiana e nigeriana, secondo la polizia bazzicavano, dalla mattina fino alla tarda serata, nella zona adiacente al Parco Valgimigli e all’attigua comunità per minori, spostandosi, per le cessioni anche in bicicletta.
La scelta del luogo si è rivelata strategica per i membri della gang che potevano contare su un continuo flusso di persone, anche studenti, che transitano dalla sortita S an Frediano per raggiungere i parcheggi Palatucci e Don Franco Baroni.
Gli spacciatori poi secondo gli inquirenti si davano mutuo soccorso tra di loro e contavano su una rete di connazionali che sorvegliano la zona e avvisano dell’arrivo delle forze di polizia. In più non detenevano la sostanza indosso ma spesso la nascondevano in terra, sotto i sassi e sui cespugli.
Complessivamente, al termine dell’indagine, sono state indagate a vario titolo 17 persone. E’ stato accertato lo spaccio di hascisch;marijuana e del farmaco Rivotril il cui principio attivo è il clonazepam unfarmaco salito agli onori della cronaca come vera e propria droga da strada, i cui effetti sono assimilabili, se assunta unitamente a droghe leggere o alcool, a quelli dell’eroina. Negli ultimi anni si sono moltiplicati i sequestri di questo farmaco soprattutto nel nord Italia
Si tratta di una vera droga low cost che uccise anche Desirée, la ragazza drogata, violentata e lasciata morire in uno stabile abbandonato di Roma.
Tra gli spacciatori della “cooperativa” si era creato un intenso legame tant’è che durante il giorno festeggiavano ed ascoltavano musica inscenando balli del tipo Waka Waka, da cui ha tratto il nome l’operazione.
In alcune circostanze, sempre stando a quanto ricostruito, le due etnie presenti al Valgimigli, gambiana e nigeriana, a seguito di dissidi per il controllo della piazza di spaccio, non hanno esitato a passare alla vie di fatto che sono scaturite in risse tra loro.
A conclusione dell’indagine gli investigatori hanno trasmetto l’esito al pm che ha richiesto al gip le misure cautelari eseguite nella mattinata.
In carcere sono finiti Samba Candè, 31 anni, originario della Guinea, Bah Pamodou, nato in Gambia, 31 anni; Camara Mussa nato in Gambia, anche lui di 31 anni; Mbye Tamsire nato in Gambia classe 98; Ndure Landing nato in Gambia, 26 anni; Tukele Benjamin, originario della Nigeria, 28 anni, Saidy Abubacar, nato in Gambia, 31 anni.
Nel corso dell’operazione è stata sequestrata sostanza stupefacente divisa in dosi e pronta allo spaccio e somme di denaro. Uno in particolare Bah Pamodou è stato inoltre trovato in possesso di 150 grammi di hashish suddivisi in dosi e nascosti negli slip e mille euro.
In totale nel corso delle perquisizioni di oggi sono stati sequestrati 200 grammi di hashish diviso in dosi, 2 grammi di cocaina, e mille euro in contanti.