Vaccini anti coronavirus anche in farmacia, l’ordine dei medici di Lucca dice no: “Scelta pericolosa”

I dottori bocciano la possibilità: “Per rendere la campagna efficace è necessario accentrare invece di parcellizzare”
L’ordine dei medici di Lucca dice no alla vaccinazione covid19 anche in farmacia. “Pur nella consapevolezza della gravità del momento questo Ordine professionale – si legge in una nota – non può non esprimere forte contrarietà nei confronti dei contenuti del decreto sostegni laddove autorizza la vaccinazione anti covid nelle farmacie senza la presenza del medico. L’insieme delle azioni connesse con la vaccinazione: anamnesi, esame obiettivo, raccolta del consenso, inoculazione, sorveglianza, diagnosi differenziale dei possibili eventi avversi, eventuale terapia d’urgenza in caso di reazione allergica grave, costituiscono atti di esclusiva pertinenza medica ad eccezione della somministrazione vera e propria che può essere effettuata anche dall’infermiere, sempre tuttavia in presenza del medico”.
“La vaccinazione al di fuori di un contesto sanitario appropriato è un disdicevole esempio di pressappochismo normativo – chiosano i medici lucchesi – e costituisce una pratica potenzialmente in grado di mettere in discussione la sicurezza delle persone; né può essere considerata sufficiente la norma di escludere i soggetti gravemente allergici ed estremamente vulnerabili (chi lo stabilisce se non c’è il medico?) o la ‘foglia di fico’ costituita dal ricorso all’emergenza territoriale in caso di gravi eventi avversi. L’Ordine dei medici della provincia di Lucca tiene a ribadire il concetto che la pratica vaccinale può avvenire in sicurezza solo in presenza del medico o dell’odontoiatra e non può essere delegata ad altre figure sanitarie ad eccezione dell’infermiere sempre affiancato al medico”.
“L’ordine – conclude la nota – ritiene che per imprimere una reale spinta al numero delle vaccinazioni effettuabili sia necessario accentrare invece di parcellizzare come sta avvenendo; sono auspicabili grandi centri con personale amministrativo che disbrighi gli asfissianti atti burocratici, con numerosi infermieri affiancati da medici; anche i cosiddetti drive vaccinali potrebbero costituire una valida possibilità potendo eliminare le pratiche di sanificazione e riducendo così i tempi. L’Ordine esprime quindi un radicale dissenso su tale normativa ed auspica che non ne derivi alcun danno ai cittadini”.