Il proprietario del bar Tessieri: “Chiuso 5 giorni per aver aiutato la mamma di un bimbo che stava male”

Il gestore si difende: “Assembramenti dopo la riapertura? Erano persone venute a esprimermi solidarietà ed erano tutti distanziati”
In questi ultimi tempi le forze dell’ordine hanno intensificano i controlli in tutto il centro storico e alcuni locali sono stati multati per mancato rispetto di alcune misure anti Covid. Uno di questi è il bar Tessieri in via Santa Croce, che si è trovato al centro di un controllo arrivato alla ribalta della cronaca e a seguito delle quali il locale è stato chiuso per cinque giorni. La situazione però, non è stata delle più chiare, secondo quanto sostenuto da alcuni avventori e dal titolare del locale, Filippo Giambastiani.
La vicenda ha il suo iniziodurante la zona rossa, venerdì 9 aprile: “Due mamme, due bambini down e una bimba piccola, sono entrati nel mio locale – spiega Filippo Giambastiani il padrone del bar –. Uno dei bambini soffriva di diabete ed era in calo glicemico, la madre mi ha chiesto di poter utilizzare il bagno e io li ho fatti entrare, vista la situazione di emergenza. I vicini hanno immediatamente avvertito le forze dell’ordine che sono arrivati in poco tempo e sono entrati nel locale dicendo che erano stati chiamati perché alcuni clienti si trovavano seduti all’interno. Nella prima stanza non hanno visto nessuno – prosegue Giambastiani – ma io onestamente ho detto che nella stanza accanto c’erano due mamme con i bimbi, perché uno di loro non si sentiva bene. Le forze dell’ordine non ci hanno pensato due volte e mi hanno multato chiudendo il locale per cinque giorni. Una delle mamme si è anche lamentata con gli agenti e il figlio si è messo a piangere. Mi ha successivamente confidato che il bambino è rimasto traumatizzato dalla scena”.
Ma la vicenda prosegue. Dopo l’intervento dei vigili, il locale viene chiuso per cinque giorni e il proprietario multato di 400 euro per non aver rispettato la normativa Covid. Passati i cinque giorni della chiusura, il bar Tessieri può riaprire, è mercoledì 14 aprile: “Quando ho riaperto – prosegue Filippo Giambastiani – alcuni miei amici sono venuti a consumare qualcosa nel mio locale per farmi sentire la loro vicinanza per la vicenda appena passata, erano una settantina di persone. Naturalmente non sono entrati all’interno, hanno consumato da asporto sfruttando anche parte della piazza e mantenendo le distanze. Per me è stata una grande sorpresa, non ero stato avvertito e mi ha fatto molto piacere, il novanta per cento delle persone erano amici e clienti abituali del mio locale. Anche in questa occasione sono state avvertite le forze dell’ordine, ma devo dire che questa volta si sono comportati benissimo – continua il proprietario – Nessuno è stato mandato via, solo ad alcuni è stato intimato di mettersi la mascherina e dopo una ventina di minuti tutti se ne sono andati. In questa occasione non mi risulta siano state fatte multe, io ero a lavorare e non ho visto”.
Un’iniziativa di solidarietà e vicinanza in un momento di crisi, dice Filippo Giambastiani, che ha creato comunque un po’ di apprensione da parte delle persone che abitano nella zona che hanno subito avvertito i vigili e nel giro di poco la notizia si è diffusa sulla stampa locale con reazioni anche di segno opposto. “Premetto che la politica non mi interessa – dice Giambastiani – perché purtroppo ne sono rimasto troppo deluso, cerco solamente di portare avanti una battaglia per tutti. Siamo arrivati ad un punto in cui non se ne può più, è una crisi economica che coinvolge tutte le categorie e le persone, gli aiuti sono pochissimi, ma io penso che bisogna aiutare tutti, meglio poco ma a tutti”.
Le prospettive future secondo Giambastiani, titolare del bar Tessieri, non sono affatto buone, nonostante l’avvicinarsi della bella stagione: “C’è tanta paura da parte delle persone, questa pandemia è stata descritta in maniera erronea, ma bisogna imparare a conviverci mantenendo le regole, distanziamento e mascherine, ma si può continuare a vivere. Purtroppo secondo me, l’estate 2021 sarà peggiore di quella del 2020, ci saranno ancora meno turisti, meno soldi da spendere per le vacanze e la paura in aumento, perché il messaggio che passa è quello di terrorizzare”.