I sindacati lanciano l’allarme: “Rsa, personale sanitario ridotto all’osso”

14 maggio 2021 | 14:53
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I sindacati lanciano l’allarme: “Rsa, personale sanitario ridotto all’osso”

Uil Fpl e Fp Cgil: “Molte cooperative minacciano addirittura di riconsegnare le chiavi delle strutture”

“Da inizio pandemia abbiamo lanciato l’allarme sulla carenza di personale specializzato nelle strutture socio sanitarie ma nessuno a quanto pare ci ha dato ascolto ed ora siamo in piena emergenza.  La campagna di assunzioni da parte del servizio pubblico regionale, assolutamente auspicabile in  ottica di una reale riorganizzazione della sanità ma viziata  da  decenni di mancata programmazione che ha visto addirittura i nostri infermieri/e andare a lavorare all’estero, ha drenato personale dalle cooperative sociali (che d’altra parte hanno in affidamento strutture pubbliche) che  gestiscono  Rsa , centri socio assistenziali, servizi domiciliari ecc lasciandole drammaticamente scoperte di personale specializzato, in particolare di infermiere che non sono più reperibili sul territorio”.

E’ quanto sostengono Fp Cgil e Uil Fpl di Lucca: “Il rischio del mancato rispetto dei parametri di assistenza, è ormai  dietro la porta e alcune cooperative minacciano addirittura di consegnare le chiavi delle strutture. Questo stato di cose  – prosegue la note sindacale – crea oltretutto una situazione insostenibile anche per il personale Oss (operatrici socio sanitarie) anch’esse ormai quasi introvabili, che nei servizi sono costrette a turni insostenibili che derogano nei fatti alle normative contrattuali oltre  ad operare al limite della congruità dei protocolli professionali”.

“Come organizzazione sindacali territoriali preoccupatissime di questa situazione che rischia – affermano le sigle – di portare al collasso in brevissimo tempo il sistema territoriale socio assistenziale, abbiamo chiesto un incontro con il prefetto e con la Asl per cercare soluzioni (intervento delle Asl, possibili deroghe nei protocolli dei mansionari, apertura alle oganizzazioni sindacali con la  3° S) che abbiamo già proposto in precedenti interventi.
Siamo certi che nei prossimi giorni saremo convocati per esprimere il disagio delle lavoratrici/ori e per trovare rimedi possibili prima di arrivare ad un punto di non ritorn”.