Sicurezza e lavoro, i sindacati indicono un presidio in piazza Napoleone

L’appuntamento mercoledì (26 maggio) dalle 10 davanti alla prefettura
Un presidio in piazza Grande per sollecitare istituzioni e politica a fermare le stragi nei luoghi di lavoro. Cgil, Cisl e Uil saranno davanti alla prefettura mercoledì (26 marzo) dalle 10 per chiedere “il rispetto della dignità del lavoro e della persona”.
“1.200 morti nel corso dello scorso anno, 190 morti fino ad oggi nei primi 4 mesi dell’anno – si legge nella nota dei sindacati -. In Italia ci sono 4 milioni di aziende, nel 2020 sono stati effettuati diecimila controlli e di questi diecimila sono state trovate ottomila situazioni irregolari nell’80% dei controlli si è verificato la violazione delle norme di sicurezza il 53% di queste irregolarità nei cantieri edili. Le stragi sul lavoro non sono solo un tema di relazioni sindacali ma riguardano tutti, opinione pubblica, politica governo che devono assumersi le proprie responsabilità, per questo è necessario e urgente un Patto per la salute e sicurezza espressione di una volontà politica del governo delle istituzioni locali di Cgil, Cisl e Uil e delle associazioni datoriali, che coinvolga tutti i soggetti preposti alla ricerca, alle verifiche e ai controlli e che riconosca la salute e sicurezza sul lavoro come un emergenza nazionale”.
“Le nostre proposte sono propositive e si basano su ciò che è urgente e necessario fare, e lo ribadiamo ormai da anni, ci vuole una strategia nazionale sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, le nostre richieste si basano su sette punti – elencano i sindacati -: Formazione continua, nessuno deve andare a lavoro senza una preparazione ed un addestramento adeguato; inserire nei programmi scolastici la materia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, gli studenti di oggi saranno le lavoratrici i lavoratori le imprenditrici e gli imprenditori di domani; migliorare le quantità e le qualità e frequenza delle ispezioni con lo sviluppo di tutti i servizi di prevenzione attraverso assunzioni mirate e finanziamenti ad hoc; investire tramite Inail risorse sulla ricerca sia per proteggere i lavoratori e le lavoratrici utilizzando la tecnologia innovativa; rafforzare la rappresentanza sindacale dei lavoratori; valorizzare la contrattazione come misura di prevenzione, tornare a contrattare gli orari, i turni, l’organizzazione del lavoro come elemento cardine di miglioramento continuo e disboscare la giungla degli appalti che si vincono comprimendo i costi della sicurezza”.
“Ci vuole un cambio di mentalità perché fin quando le aziende concepiranno la sicurezza nei luoghi di lavoro come un costo o un elemento di disturbo allo sfruttamento degli impianti e delle persone che ci lavorano e non come una risorsa, o una condizione essenziale, primaria e non derogabile anche per chi vuol conseguire guadagno non sarà vinta la nostra partita contro gli infortuni e le morti sul lavoro – conclude la nota -. Questo paese deve essere pronto a ripartire dal lavoro e se riparte lo deve fare dal lavoro sicuro, quindi ci ritroviamo davanti la Prefettura per chiedere più controlli, più impegno più investimenti”.
A proposito di sicurezza sul lavoro Cgil Lucca, Cisl Toscana nord e Uil area nord Toscana aderiscono all’iniziativa del sindaco del Comune di Montemurlo che attraverso il Comitato Montemurlo Solidale e tutte le associazioni del territorio, ha lanciato una raccolta fondi per sostenere la famiglia di Luana D’Orazio, la giovane operaia morta in un’orditura di Oste, ed in particolare per provvedere alle necessità del bambino di appena 5 anni. L’iban sul quale fare i versamenti è: IT11 U030 6937 9791 0000 0004 565 alla Banca Intesa San Paolo alla Filiale di Montemurlo via Scarpettini, la causale da indicare è “Donazione per Luana”.