Scopre l’amante del marito dagli estratti conto e lui fa causa alla banca

La Cassazione ha dato torto al coniuge fedifrago
Scopre che il marito ha un’amante grazie agli estratti conto bancari della società che gestivano insieme e si separa dal coniuge. L’uomo però fa causa alla banca per aver consegnato alla ex consorte tali documenti chiedendo danni per centinaia di migliaia di euro ma la Cassazione gli dà torto.
La singolare vicenda è finita sul tavolo degli ermellini che nei giorni scorsi hanno dichiarato inammissibile il ricorso dell’uomo contro la filiale di una nota banca di Lucca. A fondamento del ricorso l’imprenditore lucchese aveva lamentato in sede giudiziaria che la banca convenuta, per responsabilità risalente ad alcuni dipendenti, avesse consegnato a sua moglie estratti conto relativi ad un conto corrente di una società comune nonché documenti bancari identificativi di una carta di credito e di una carta di debito, che erano nella disponibilità dell’uomo, carte con addebiti sul conto corrente della società, attraverso il controllo delle quali la moglie, avendo attivato un servizio di notifica dei movimenti (Infocard), si era persuasa dell’infedeltà del coniuge, dal quale si era quindi separata a condizioni per penalizzanti ed anche con pregiudizio dell’attività delle società che gestivano insieme.
La donna tramite i documenti bancari era risalita ad alcune spese e altro scoprendo la presunta tresca di suo marito e a seguito di tali sconvolgenti scoperte aveva chiesto e ottenuto prima la separazione e poi il divorzio. Per la suprema corte di Cassazione era corretta l’affermazione del primo giudice secondo cui la moglie, accomandante della società, aveva diritto di chiedere ed ottenere dalla banca gli estratti del conto corrente intestato alla stessa società e che quindi la donna poteva avere legittima conoscenza degli estratti del conto corrente. Secondo la Cassazione, inoltre, non risulta alcuna responsabilità della banca e dei dipendenti circa l’attivazione del servizio Infocard, attraverso cui la moglie del aveva poi appreso della natura delle spese effettuate dal coniuge che hanno successivamente portato al divorzio. Queste le motivazioni degli ermellini che hanno respinto il ricorso dell’uomo che aveva chiesto i danni per presunti illeciti alla banca e ad alcuni dipendenti. Tutto regolare invece per la Cassazione, il caso è chiuso, almeno quello giudiziario.