Muore a 83 anni Lari Da Costa, fabbro e paroliere di Santa Maria del Giudice

14 giugno 2021 | 14:37
Share0
Muore a 83 anni Lari Da Costa, fabbro e paroliere di Santa Maria del Giudice

In coppia con Gildo dei Fantardi ha composto alcune famose canzoni anarchiche. Domani tanta musica alla funzione funebre al cimitero

Cordoglio a Santa Maria del Giudice per la morte di Lari Da Costa, un personaggio del paese: 83 anni nativo di Sillicagnana era, fra l’altro, paroliere del cantastoria Gildo dei Fantardi.

È proprio lui a ricordarne la figura: “Una notizia funesta che mi coinvolge e che mi ha sconvolto – dice – Lari Da Costa amico di lungo percorso e autore di tanti testi di un certo spessore e argomenti dei fatti della vita e sociopolitici, e che poi sono diventate canzoni,  ci ha lasciato e logicamente sono immerso in profondo dolore e tanto vuoto intorno a me. In occasione del funerale, fatto inconsueto, prima della tumulazione sarà ricordato come merita e da come è stato il suo desiderio prima di lasciarci, da amici, e naturalmente anche dal sottoscritto e che inneggeremo in suo onore interpretando alcune canzoni che riportano il testo da lui composto”.

“In questa occasione – dice Gildo – invio il mio cordoglio per la morte del mio paroliere, autore di tante canzoni che ho musicato. Abitava a Santra Maria del Giudice, con la moglie Violetta e il figlio Ettore ed è deceduto sabato alle 1,40 circa. Il funerale si terrà martedi alle 15,30 e sarà tumulato nel cimitero di Santa Maria del Giudice. Un trascorso da marinaio in età giovanile è sempre stato molto attivo nel corso della sua vita: fabbro raffinato, esperto artigiano nei più variegati settori (aveva le mani d’oro ed era in grado di fare tutto). Da anni si era dedicato all’apicultura e aveva diverse arnie di api e produceva miele, soprattutto per la cerchia delle sue amicizie. Aveva pure la capacità di produrre artigianalmente della buona grappa che faceva assaggiare ai buongustai. Ma soprattutto aveva una capacità di scrivere e si è dedicato anche alla cultura del parlar garfagnino ed è così che grazie ai suoi momenti di creazione, nel 1968 mi portò un foglietto con un testo contro la guerra e che poi ne divenne una canzone, Guerra per forza, musicata da me”.

“Uscì fuori proprio una bella composizione – prosegue Gildo – e allora in seguito ogni testo che riusciva a scrivere lo portava a me a volte anche in vari foglietti da comporre per trasformarlo in canzone ed è proprio da quel periodo che presi ancora più consapevolezza di portare all’attenzione della gente qualcosa che era attinente a quello che accadeva in vari contesti. Lari sapeva mettere in parole questi fatti e misfatti. La nostra era una unione di pensiero parallelo, dato che avevamo le stesse caratteristiche del modus vivendi: anarcoidi individualiasti, sempre all’erta, ma sempre pronti ad aiutare nei momenti del bisogno. Probabilmente è anche grazie alle nostre frequentazioni e sviluppi letterari, che Lari in seguito era diventato un po’ l’animatore, il presentatore e il commentatore di varie iniziative del paese di Santa Maria del Giudice. È del 1969 una delle più significative ballate partorite dalla mente di Lari e musicata adeguatamente dal sottoscritto. Si tratta della canzone del Pinelli di cui conosciamo la vicenda accaduta nel dicembre di quell’anno. Ebbene questa ballata nel corso degli anni ha avuto il giusto riconoscimento perché è stata inserita in un libro di Santo Catanuto e Franco Schirone pubblicato dalle edizioni Zero in Condotta su Il canto anarchico in Italia dall’800 al ‘900. Bella la particolare citazione, che mette in evidenza il problema ancora non risolto, della parte finale della canzone  che dice: La storia non è finita, il tempo scorre pian piano, ma noi vogliamo sapere chi uccise un giorno a Milano… I ricordi e i frutti delle ispirazioni che hanno dato vita a canzoni di grande effetto, sono ben raccolti e conservati sia nella mia memoria, sia nell’archivio che conservo gelosamente e con grande attenzione, come quella che tratta l’argomento della vita: Si nasce e si muore eterna parabola si mangia per vivere per fare l’amore, il viver felici è solo una favola“.

La cerimonia sarà al cimitero di Santa Maria del Giudice alle 15,30 e nel contesto Lari sarà ricordato e acclamato con alcune delle canzoni composte insieme a Gildo. Gildo, Franco Fantozzi  – per l’occasione I Fantardi – e Franco Cozzoli  eseguiranno alcune di quelle canzoni memorabili prima della tumulazione.