Cede l’asfalto in via del Fosso, ancora nel mirino la portata del condotto pubblico

16 giugno 2021 | 15:00
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Cede l’asfalto in via del Fosso, ancora nel mirino la portata del condotto pubblico
Cede l’asfalto in via del Fosso, ancora nel mirino la portata del condotto pubblico
Cede l’asfalto in via del Fosso, ancora nel mirino la portata del condotto pubblico
Cede l’asfalto in via del Fosso, ancora nel mirino la portata del condotto pubblico
Cede l’asfalto in via del Fosso, ancora nel mirino la portata del condotto pubblico
Cede l’asfalto in via del Fosso, ancora nel mirino la portata del condotto pubblico

Stamani (16 giugno) i tecnici comunali che hanno condotto con una ditta lo scavo di urgenza per comprendere le dimensioni e le ragioni della voragine

Ha ceduto l’asfalto in via del Fosso, all’angolo con via San Nicolao, in pieno centro storico. Ieri (15 giugno) sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia municipale che, per consentire lo svolgimento in sicurezza delle indagini necessarie per capire cosa abbia provocato la falla, hanno chiuso la strada.

Cede l’asfalto, si apre una buca in via del Fosso

Nel mirino ancora la portata del condotto pubblico, già da anni all’attenzione dell’amministrazione comunale. Situazione che, ormai è polemica nota, avrebbe provocato allagamenti a edifici pubblici, privati e anche danni in alcuni tratti delle Mura. Segnalazioni che vanno avanti ormai dal 2016, ma senza o con poche risposte.

Via dei Fossi lavori crollo

Stamani (16 giugno) i tecnici comunali che hanno condotto con una ditta lo scavo di urgenza per comprendere le dimensioni e le ragioni della voragine si sono trovati di fronte un vero e proprio ruscello sotterraneo, di portata consistente, infiltratosi in qualche punto della spalletta del condotto pubblico, che scorre sotto la carreggiata di via del Fosso portando via il terreno sotto la strada.

“Questi sono gli effetti annunciati della corrosione prodotta dai livelli dell’acqua tenuti alla massima portata nel condotto pubblico per le note esigenze delle centraline idroelettriche a monte – dichiara il sindaco Tambellini L’antico muro delle spallette non sopporta l’aumento d’energia provocato dalla forte corrente e l’acqua si insinua con forza nelle fenditure. Questo fenomeno può ripetersi in altri punti. Non è possibile andare avanti in questo modo, il problema doveva già essere risolto mesi fa. Ho interpellato e richiamato pubblicamente gli enti coinvolti più volte. I danni e gli allagamenti anche ad alcuni cittadini sono sul mio tavolo. Non siamo più disponibili a tollerare, stiamo valutando la possibilità di azioni legali a tutela del Comune e dei cittadini. Abbiamo tenuto una riunione a novembre e i patti erano che la Regione Toscana – in base alle nuove competenze – avrebbe velocemente perfezionato la presa in carico del condotto pubblico, della sua manutenzione e soprattutto regolazione. Ma da allora niente è successo se non notizie di nuovi danni e costosi lavori a cui gli enti pubblici e i cittadini devono fare fronte”.

A febbraio infatti l’ultimatum del sindaco Alessandro Tambellini che, in una lettera aperta, si diceva pronto ad azioni legali se la Regione non fosse intervenuta: “I rischi, i costi e i disagi di questi danni non sono più tollerabili – diceva -. Le energie rinnovabili rappresentano il futuro, ma non a costo di danneggiare il patrimonio pubblico e privato e soprattutto dei beni storici come le Mura di Lucca. O il problema viene affrontato e risolto velocemente – aveva affermato – o la mia amministrazione si riserva di agire autonomamente, anche attraverso ordinanze e azioni legali per tutelare il patrimonio pubblico e quello dei suoi cittadini”. Ma la responsabilità sembra ‘rimbalzare’ da un’istituzione a un’altra senza nessuna risposta.

Questo pomeriggio interverranno sul posto i dirigenti del genio civile che si dovrà fare carico dei lavori di ripristino. Dovrà essere scavata una trincea lungo la spalletta per comprendere le condizioni del muro e individuare con precisione i punti dove l’acqua si infiltra. Dovrà essere realizzata un’impermiabilizzazione e solo dopo si potrà procedere al rifacimento della strada e dell’asfalto per poter riaprire al traffico. Intanto, per quanto riguarda la chiusura del lato ovest di via del Fosso nella zona fra la Madonna dello Stellario e il collegamento con via San Nicolao, dove la spalletta aveva mostrato segni di cedimento, i carotaggi sono stati effettuati e il progetto di consolidamento con micropali è al vaglio degli organi periferici del ministero della cultura. Ma anche in quel caso i tecnici non escludono che quando verrà effettuato lo scavo possano scoprirsi fenomeni di infiltrazione come nel caso accaduto ieri.

Sulla questione era intervenuto anche il gruppo SiAmo Lucca chiedendo all’amministrazione l’istituzione di una commissione speciale o di indagine che si prenda carico di definire le problematiche del condotto pubblico.

Opera nata nel 1300 che si estende per 13 chilometri, raccogliendo le acque del Serchio e percorrendo le frazioni di Saltocchio, San Pietro a Vico, San Marco fino a entrare nelle mura urbane percorrendole a cielo aperto con via del Fosso fino a via delle Rose, il condotto pubblico prosegue poi in Corso Garibaldi al di sotto della sede stradale, immettendosi infine nel canale Piscilla e infine nell’Ozzeri.

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