Spaccio nella boscaglia: tre arresti a Pescia e a Lucca



I clienti si fermavano a bordo strada, fischiando per chiamare lo spacciatore che usciva dai rovi per consegnare lo stupefacente ed intascare il denaro.
Spaccio nei boschi fra Pistoia e Firenze, tre arresti dei carabinieri tra Pescia e Lucca.
I carabinieri della stazione pesciatina hanno concluso un’elaborata attività d’indagine culminata con l’emissione, da parte del gip del tribunale di Pistoia, di tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, a carico di altrettante persone, un italiano di 31 anni residente a Pescia e due fratelli di origine marocchina di 32 e 34 anni che vivono in provincia di Lucca, che dovranno rispondere dei reati di furto aggravato di veicoli in sosta e spaccio di stupefacenti aggravato in concorso.
L’attività investigativa, denominata Transit, condotta dalla stazione carabinieri di Pescia e diretta dalla procura di Pistoia, si è sviluppata dal giugno al dicembre dekl’anno scorsoa seguito di una serie di anomali furti di veicoli avvenuti a Pescia, in particolare di furgoni asportati nelle vicinanze del mercato dei Fiori. Le successive indagini hanno permesso di individuare l’autore del furto di un furgone Fiat Daily, asportato al mercato: si trattava del 31enne di Pescia.
Ricostruendo il tragitto effettuato dal veicolo, i carabinieri hanno accertato che l’uomo, a bordo del mezzo rubato, sostava nelle boscaglie al confine tra le province di Pistoia, Firenze e Lucca prima di far ritorno a Pescia.
I primi accertamenti svolti hanno immediatamente chiarito agli inquirenti che lì acquistava st che poi rivendeva a Pescia; altre volte, invece, restava per intere giornate nel bosco.
Le investigazioni successive, che si sono avvalse di una lunga serie di servizi di osservazione ma anche di intercettazioni telefoniche, hanno evidenziato che all’interno di quella boscaglia operavano due fratelli di origine maghrebina stabilmente dediti allo spaccio di stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana, che venivano coadiuvati anche dall’italiano. Infatti, è stato accertato che l’italiano veniva più volte incaricato dai due di effettuare consegne a domicilio a clienti che avevano effettuato l’ordinazione telefonicamente.
Il bacino d’utenza, costituito sia da soggetti maggiorenni che minorenni, si è rivelato quanto mai vario e sono stati individuati anche altri luoghi dove il sodalizio operava: a Montecatini Terme, Ponte Buggianese e nei comuni della provincia di Lucca
La banda aveva scelto di operare all’interno della boscaglia situata ai confini tra le province di Pistoia e Firenze, per avere la possibilità, approfittando della fitta vegetazione, di fuggire all’interno della stessa in caso di controlli da parte delle forze di polizia. I clienti si fermavano a bordo strada, fischiando per chiamare lo spacciatore che usciva dai rovi per consegnare lo stupefacente ed intascare il denaro.
L’indagine ha permesso di quantificare in circa 500 le cessioni di stupefacente, prevalentemente cocaina, per un controvalore di circa 25mila euro. Sono stati recuperate e sequestrate circa 100 dosi di stupefacente di vario tipo tra cocaina, hashish e marijuana e segnalate alla prefettura di Pistoia 12 persone, risultati assuntori di stupefacenti.