Manifattura, la maggioranza: “I comitati? Ora è chiaro: facevano politica”

I gruppi consiliari che sostengono Tambellini: “I movimenti sono organici al centrodestra? Una contrarietà fatta di mezze verità e populismo”
“I comitati per la Manifattura sono ormai organici a una parte della destra lucchese? Stamani abbiamo assistito alla nascita ufficiale di una coalizione elettorale, che dall’avvocato Lodovica Giorgi fino al capogruppo di Casapound Fabio Barsanti si presenterà alle prossime elezioni, proponendo un proprio candidato sindaco e un progetto, tenuto unito solo dai no a prescindere?”.
Se lo chiede la maggioranza, dopo la conferenza stampa di stamani, a cui i rappresentanti dei comitati per lo stop al progetto della Manifattura hanno partecipato al fianco degli esponenti di una parte della destra toscana.
“Il paravento si è aperto – attacca la maggioranza – e adesso il quadro è chiaro e svelato. In questi mesi non abbiamo assistito a una contrarietà nel merito al progetto, quanto piuttosto alla nascita di una coalizione. Non pare evidente alla Città che, per questo inedito calderone, la manifattura sud è stata una sorta di laboratorio politico per provare a incollare alla bell’e meglio i pezzi di un centrodestra diviso (Fratelli d’Italia infatti stamani dov’era?) e compattare un non meglio precisato fronte trasversale, in vista dell’appuntamento con le urne?”.
“In questi mesi gli oppositori della manifattura hanno denigrato in tutti i modi il Comune, hanno parlato di illegalità, di amministrazione comunale eterodiretta e piegata ai poteri forti, dando per scontato un accordo tra le parti che non è mai esistito – prosegue la nota della maggioranza – I fatti, invece, hanno dimostrato che l’Amministrazione Tambellini ha compiuto un’analisi approfondita della proposta Coima-Fondazione, com’era corretto e giusto fare. Esprimendosi poi nel merito, dopo le dovute riflessioni e i necessari approfondimenti, nel solo ed esclusivo interesse dei cittadini”.
“Speriamo almeno che la classe dirigente del centrodestra trovi uno scatto di orgoglio – conclude la nota –. Anche oggi ha dimostrato di non possedere una visione alternativa di città, ma di credere di conquistarla a forza di mezze verità e populismo. Solo da un confronto sano di due visioni la città può infatti crescere. Dal buio di chi pensa di aver vinto qualcosa quando un progetto di riqualificazione viene ritenuto “non di interesse pubblico”, ci possiamo aspettare solo un ulteriore allontanamento da ciò che più farebbe il bene della città”.