Il telaio della bici cede mentre si sta allenando: ciclista risarcito con 51mila euro dalla ditta costruttrice

7 agosto 2021 | 09:51
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Il telaio della bici cede mentre si sta allenando: ciclista risarcito con 51mila euro dalla ditta costruttrice

Un perito ha dimostrato in tribunale le cause dell’incidente. La società condannata a pagare anche le spese legali

Dopo dieci anni noto ciclista pisano ottiene il risarcimento danni a seguito di una rovinosa caduta dalla bicicletta che gli aveva provocato anche ferite al volto.

L’uomo, commerciante ma con la passione per le gare in bici, nel 2010 era caduto a terra per via del cedimento del telaio della sua bicicletta professionale e ora i giudici hanno condannato una ditta lucchese, che produce e vende bici da corsa, a 51 mila euro di risarcimento danni più 7mila euro di spese legali.

Il ciclista aveva riportato numerose ferite tra cui anche ferite al volto così profonde che successivamente si era dovuto rivolgere alla chirurgia estetica per “coprire” in qualche modo le cicatrici. Nel mese di luglio di 10 anni fa mentre usava la bicicletta per un allenamento sulla strada che congiunge Pisa al mare, sul viale D’Annunzio, si è verificato un cedimento strutturale del telaio, in conseguenza del quale è caduto a terra, ha perso conoscenza ed ha subito gravissime lesioni, come da referto del pronto soccorso di Pisa. La causa in tribunale che ne è venuta fuori è stata preceduta da un accertamento tecnico preventivo sulle cause della rottura del telaio e per la valutazione del danno patrimoniale e non patrimoniale. Anche il perito del tribunale di Pisa che ha condannato la società di Lucca ha accertato che il telaio ha ceduto quando il ciclista stava ancora esercitando un’azione motrice, compatibile con una forte azione sul pedale sinistro, in direzione eventualmente non parallela al piano della bicicletta (il ciclista stava pedalando in piedi e inclinando alternativamente la bicicletta in direzione laterale). Solo tale ricostruzione è stata ritenuta compatibile con la tipologia la posizione delle fratture, la loro entità e molteplicità e con lo sfilamento del mozzo della ruota anteriore dal forcellino, che ha provocato una perdita di stabilità tale da far cadere il ciclista.

Il ctu ha escluso quindi che il collasso del telaio si sia verificato dopo la caduta o per effetto di collisione con altri veicoli o oggetti (non vi sono deformazioni o segni di rottura della struttura portante) della bicicletta. Ha escluso, poi, che la caduta possa essere stata cagionata da una anomalia della sede stradale. Il ctu ha anche indicato la possibile origine del difetto: difetto di produzione sistematico o del singolo telaio, dovuto ad esempio ad una contaminazione del laminato o ad una non perfetta adesione degli strati di materiale o ad una errata movimentazione del materiale dopo la sua fabbricazione. Il ctu ha aggiunto che i difetti potrebbero essere stati non visibili all’esterno nemmeno ad un esame approfondito.

“Alla luce di tali risultanze va riconosciuta la responsabilità del produttore del telaio”. Da qui la condanna nei giorni scorsi della società che produce e vende queste biciclette da corsa.