Green pass, ancora difficoltà per chi si vaccina in Usa: “Nessun sistema lo riconosce”

L’esperienza di un’altra cittadina lucchese: “Dall’Asl continuano a rispondere che il servizio di registrazione delle vaccinazioni o guarigioni avvenute all’estero è in fase di organizzazione”
Regole poco chiare sul green pass per chi ha effettuato la vaccinazione al di là dei confini nazionali.
Un limbo che sembra riguardare, in particolare, chi ha portato a termine la campagna negli Stati Uniti, indipendentemente dal vaccino somministrato. È il caso di un’altra residente lucchese che dopo una doppia dose Moderna effettuata all’estero, una volta rientrata in Italia, ha avuto delle difficoltà a farsi riconoscere il vaccino e a oggi è ancora senza un codice valido per scaricare il certificato verde.
“Lo scorso 7 aprile ho effettuato la prima dose di vaccino Moderna negli Stati Uniti, dove mi trovavo per lavoro, mentre l’8 maggio ho fatto la seconda – racconta la donna -. Rientrata in Italia il 30 maggio ho richiesto alla Asl locale di riconoscere, sul mio libretto vaccinale i vaccini effettuati all’estero. Questi, dopo un po’ di tempo, sono stati finalmente inseriti sul mio libretto vaccinale ma non ho ancora ricevuto alcun codice per scaricare il green pass. In questo modo sto andando incontro a molteplici difficoltà senza il pass dato che pur essendo mio diritto averlo sembra che nessuno riesca a visualizzarlo. Il medico di base e la farmacia non lo vedono nel sistema, la Asl locale mi rimanda all’ufficio di igiene che dice che il servizio di registrazione delle vaccinazioni o guarigioni avvenute all’estero è in fase di organizzazione. Ho scritto molteplici volte all’azienda sanitaria, alla regione, ai rappresentanti del ministero della sanità ma ancora non ho ricevuto risposta”.