Oltreserchio, odissea per uno sfratto. E la proprietaria viene anche denunciata per non aver pagato le bollette dell’inquilino moroso

Dopo i primi mesi l’affittuario ha smesso di pagare tutto. E dopo il blocco dovuto al Covid l’arretrato dei tribunali civili rischia di allungare i tempi per riottenere il possesso dell’abitazione
Una brutta situazione è quella che si trova ad affrontare una signora lucchese dell’Oltreserchio, una situazione che purtroppo in questi mesi è diventata quasi la norma ed è condivisa da molti cittadini della Piana.
Fidandosi delle parole di un ragazzo conosciuto, la signora affitta l’appartamento dell’anziana nonna che non è abitato da nessuno, perché la parente, che grava in condizioni di salute precarie, deve vivere con il padre di lei per poterla guardare. Il ragazzo dopo pochi mesi smette di pagare l’affittoe riuscire a mandarlo fuori di casa diventa è un impresa quasi impossibile, soprattutto adesso che è da poco scaduto il blocco degli sfratti.
Le disavventure della signora lucchese iniziano a settembre 2020, quando viene contattata da un ragazzo che conosce, di origini lucchesi, che ha letto l’annuncio di affitto dell’appartamento pubblicato su internet e ha intenzione di diventare il prossimo inquilino. La signora controlla le garanzie del papabile affittuario e non trova niente di strano, ha una busta paga che gli permette di pagare la mensilità e decide di fidarsi, ancora ignara di quello che si sarebbe verificato da lì a pochi mesi.
“Mi sono fidata di questa persona perché la conosco da anni e conosco anche la sua famiglia – racconta affranta la donna – Lui si è presentato con tutte le garanzie comprovate, si è reso disponibile a pagare la caparra, ha mostrato una busta paga e ha dichiarato che appena entrato avrebbe effettuato le volture per intestare le bollette a suo nome. A ottobre entra nell’appartamento con contratto regolare e depositato all’agenzia delle entrate”.
Nel frattempo la signora è costretta a vendere un altro appartamento a lei intestato insieme all’ex marito: “Ho una casa intestata con il mio ex marito sulla quale pagavamo un mutuo. Io essendo disoccupata coprivo la mia parte di spesa con l’affitto dell’appartamento di mia nonna, che ha ceduto a me. Attualmente è li che vivo. Io e mio marito poi ci siamo allontanati e questo appartamento è stato messo in vendita e abbiamo trovato un acquirente che entrerà in possesso della casa a metà ottobre”.
Ma la situazione con l’affittuario dell’appartamento della nonna inizia a precipitare e una prima avvisaglia la signora l’ha a febbraio di quest’anno, quando arrivano a suo nome delle bollette non pagate. “Ingenuamente non ci siamo mai informati se erano state fatte le volture. A febbraio arrivano a mio nome delle bollette non pagate. Il 15 febbraio ricevo l’ultimo pagamento dell’affitto, in ritardo e non la cifra completa. Abbiamo provato a parlare con questo ragazzo, per capire meglio la sua situazione, lui ci risponde che assolutamente non è in grado di pagare. A quel punto gli diciamo che avremmo coperto il prossimo mese con la caparra che ci aveva dato all’ingresso, ma che se non sarebbe stato in grado di onorare il contratto d’affitto, se ne sarebbe dovuto andare”.
La signora fa presente anche che ci sono delle bollette non pagate a suo nome e dice all’affittuario che se non provvederà a mettersi in pari, da lì a poco avrebbero staccato i servizi: “Mi dice che avrebbe provveduto a pagare le bollette, ma a fine marzo ne arrivano altre, a quel punto gli inviamo la lettera di sfratto. Però lo contattiamo, gli dico che avendo trovato da vendere la mia casa a ottobre ho necessità di rientrare in possesso dell’appartamento di mia nonna e che quindi entro sei mesi, come previsto dal contratto, avrebbe dovuto trovarsi un’altra sistemazione. Lui a quel punto si butta alle cattive, dichiara che non se ne sarebbe mai andato e inizia a minacciarci addossandoci tutte le responsabilità di quello che sta accadendo”.
La situazione inizia a precipitare e a maggio arriva un’altra cattiva sorpresa per la signora. “A maggio fa entrare nell’appartamento anche la sua ex fidanzata, forse per il timore che entrassimo quando lui non c’era a cambiare le serrature, fatto è che ancora sta li e sono quasi quattro mesi che non mette il naso fuori di casa. Sempre nello stesso mese le bollette si accumulano e i gestori dei servizi, dato che non ricevano il pagamento, staccano le utenze del metano e dell’acqua. Lui ci denuncia, vengo a saperlo dai carabinieri che ci dicono che non si possono staccare le utenze ad un affittuario. Praticamente io sono costretta a pagare i suoi debiti altrimenti lui ha il diritto di denunciarmi. Sembra una cosa inverosimile”.
A giugno il tribunale li convoca per la convalida dello sfratto e lui si presenta agguerrito ribadendo che non se ne sarebbe andato e chiedendo un contratto d’affitto 3 anni più uno, che però non gli viene concesso, l’udienza viene rimandata a settembre.
Secondo ciò che dice la signora il ragazzo è molto aggressivo con lei e con la sua famiglia. Provano ad arrivare ad un accordo anche attraverso la mediazione dell’avvocato, ma anche questo espediente naufraga nel nulla di fronte alle resistenze dell’inquilino.
“I miei parenti e la mia nonna abitano vicino all’appartamento e lui ci ha aggredito più volte verbalmente minacciandoci – spiega la donna – A metà ottobre devo lasciare la casa dove abito perché è stata venduta e io non so dove andare, rimango senza un tetto sopra la testa. Il blocco degli sfratti ha complicato le procedure, anche se adesso non c’è più. Gli ufficiali giudiziari si trovano con un mare di lavoro arretrato e mi hanno detto che per buttarlo fuori ci può volere più di un anno e io tra un mese e mezzo sarò fuori di casa. Non ho la possibilità di poter abitare insieme ai miei parenti, mi hanno consigliato di chiedere al sindaco se potesse mettere a disposizione un alloggio, ma non è la soluzione, quella è la mia casa, mia nonna ne è proprietaria e l’ha ceduta a me, voglio rientrare semplicemente impossesso di un bene che è mio di diritto”.
La situazione che sta vivendo sarebbe una situazione che accomuna molte persone che hanno affittato in questo periodo. In alcuni casi si tratta di inquilini morosi a causa della pandemia che hanno perso il lavoro e non sanno dove andare. In altri casi l’appartamento è stato affittato da personaggi poco raccomandabili e senza scrupoli che si avvantaggiano dell’utilizzo di un bene non di loro proprietà.
“Iscrivendomi a gruppi dedicati su Facebook – conclude la signora – parlando con il mio avvocato e con alcuni ufficiali giudiziari, mi sono resa conto che la situazione che sto vivendo accomuna molte persone, anche nella nostra provincia. Se tutto ciò non si sblocca sarò costretta ad abitare in tenda da ottobre, non ho alternative e rivolgersi alla giustizia non serve a nulla, perché certe persone sembrano essere tutelate dalla legge, sembrano intoccabili”.