Green pass, ancora problemi per i vaccinati all’estero: “Sette volte all’Asl ma tutto tace”

Il racconto di un uomo: “Siamo in molti in questa situazione”
Ancora problemi a ottenere il green pass per i vaccinati all’estero. Dopo le diverse segnalazioni da parte di cittadini che avevano effettuato il vaccino negli Stati Uniti e le conseguenti vicissitudini e ritardi maturati per ottenere la certificazione verde in Italia, a denunciare l’ennesimo disservizio è un uomo che ha ricevuto la seconda dose di vaccino in Francia.
“Io, ma anche molti altri cittadini, abbiamo ricevuto una o entrambe le dosi all’estero per motivi lavorativi o altri – racconta l’uomo -. Nel mio caso specifico si tratta della seconda dose di vaccino Pfizer, avuta in Francia il 12 luglio. Nel frattempo il 6 agosto il ministero ha pubblicato una circolare con la quale chiariva la posizione dei vaccinati all’estero: i distretti locali sarebbero stati dotati di un sistema in grado di associare la vaccinazione alla tessera sanitaria e, conseguentemente, ottenere il green pass”.
“Mi sono recato personalmente al distretto di Lucca e di Capannori almeno sette volte senza successo, ad eccezione del 20 agosto quando ho ricevuto un link necessario per potermi registrare ed essere poi contattato da un medico della Asl così da effettuare la registrazione e ottenere poi il green pass – va avanti l’uomo -. Sono già passati 10 giorni e tutto tace, nessun medico mi ha chiamato, e so che molti altri cittadini sono in questa situazione. Inoltre, è richiesto il certificato di vaccinazione tassativamente in inglese. Ma per un certificato in francese o in spagnolo, dove basta leggere data di nascita, nome del cittadino, data di vaccinazione, tipo di vaccino e nome del medico, veramente serve una traduzione giurata in inglese?”.