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Valle del Serchio Alternativa: “Infermiere guarito dal Covid e vaccinato ma l’Asl lo sospende dal servizio”

7 settembre 2021 | 13:02
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Valle del Serchio Alternativa: “Infermiere guarito dal Covid e vaccinato ma l’Asl lo sospende dal servizio”

I paradossi del green pass secondo il comitato che il 18 settembre scenderà in piazza a Castelnuovo Garfagnana

Valle del Serchio Alternativa, ancora strali contro il green pass in attesa della manifestazione del 18 settembre.

“Che il green pass fosse uno strumento di discriminazione e controllo ossessivo della popolazione – dicono i promotori – già lo sapevamo. Ed è per denunciarlo con forza che manifesteremo il 18 settembre a Castelnuovo di Garfagnana. Ma, com’era prevedibile, questo nuovo lasciapassare di stampo medievale ha scatenato una vera e propria caccia alle streghe nella sua folle applicazione. Tante le notizie di episodi gravi ed assurdi che ci sono giunte nelle ultime ventiquattro ore. Tra questi ne segnaliamo tre, tutti avvenuti nella nostra Valle negli ultimi giorni”.

Primo episodio – A.B., infermiere addetto al servizio di salute mentale della Valle del Serchio, viene sospeso dal servizio con apposito editto della dirigenza Asl, pur avendo preso il Covid ed essendosi successivamente vaccinato. Pare che la sua colpa sia stata quella di non aver risposto ad una Pec. Ma perché avrebbe dovuto rispondere? A.B., al quale la malattia era stata riconosciuta come infortunio sul lavoro, sapeva che l’Asl non poteva non sapere. Questo almeno direbbe la logica, ma evidentemente non c’è logica che tenga in tempi di Covid e di green pass.  Cosa farà l’Asl adesso? A rigore il decreto di sospensione dovrebbe essere annullato, e la dirigenza che lo aveva emesso senza verificare i dati dell’interessato dovrebbe chiedere scusa a lui ed all’intera comunità. Lo faranno? Staremo a vedere. Fra l’altro la sospensione di A.B. ha rischiato di portare all’interruzione del servizio dell’ambulatorio di Castelnuovo. È così che si gestisce la sanità?”

“Secondo episodio – prosegue il comitato – Nello scorso inverno una signora di Gallicano ha avuto il Covid. La certezza gli viene data dal medico a seguito di analisi anticorpali. Successivamente la signora fa la prima dose di vaccino. Dunque, penserebbero i comuni mortali, dovrebbe avere già diritto al certificato verde. La signora vuole comunque fare anche la seconda dose, ma si pone giustamente il problema di verificare i propri anticorpi, che dalle analisi risultano non alti bensì altissimi. Sia il proprio medico che quello dell’Asl le dicono che, come medici, sconsiglierebbero la seconda dose, ma che tuttavia senza di essa non potrà avere il maledetto certificato verde. E questo perché? Perché la sua malattia – assolutamente certa in base alle analisi – non è stata certificata a suo tempo dal santo tampone. Ma si può? E’ la salute che conta, od è invece la folle burocrazia di questo marcio regime ad avere sempre la meglio? La risposta è nei fatti descritti”.

’Terzo episodio – prosegue la nota – M.F. èun’operatrice sanitaria che lavora presso una Rsa della Valle in attesa di vaccinazione.Presentatasi al lavoro dopo un periodo di assenza si sente intimare la richiesta di un tampone ogni 12 (dodici) ore. Incredula, chiede quale norma lo prescriva, facendo presente che il decreto sul green pass lo prevede invece ogni 48 ore. Naturalmente non gli viene mostrato niente. Ne nasce una discussione, rispetto alla quale i responsabili Asl consultati dalla struttura sanno solo balbettare un imbarazzato “non so”. Eh no, troppo facile agire in questo modo- Troppo facile trincerarsi dietro alla legge per poi forzarla di continuo con un’applicazione sempre più restrittiva”.

“Cosa ci dicono questi tre episodi, che peraltro non sono gli unici di cui siamo a conoscenza? – è il commento di Valle del Serchio Alternativa – Ci dicono che il green pass non ha niente a che vedere con la salute delle persone. Il green pass non ha solo la funzione di obbligare ad una vaccinazione sperimentale e poco efficace, esso ha pure lo scopo di rendere i cittadini schiavi di un pezzo di carta in mano ad un potere irresponsabile ed al puro arbitrio di chiunque sia chiamato ad una qualche funzione da una legge che ha volutamente creato l’attuale clima di caccia alle streghe. Un clima alimentato dal peggior capo di governo del dopoguerra e da un presidente della Repubblica che calpesta ogni giorno la Costituzione su cui ha giurato”.