Infermiera travolta e uccisa, colleghi e personale del S. Luca sotto choc

Fp Cgil: “Una donna che ha dedicato la vita al servizio degli altri, non si può morire così”
Non ci sono parole per descrivere lo sgomento dei colleghi di Giovanna Colombini, l’infermiera di 56 anni morta dopo essere stata travolta da un’auto di una collega nel parcheggio riservato ai dipendenti dell’ospedale San Luca di Lucca.
Il sindacato Fp Cgil di Lucca esprime cordoglio e incredulità per questa perdita: “La tragedia che si è verificata all’ospedale San Luca ha sconvolto tutta la comunità e rimarrà per sempre nella storia, così come Giovanna, un’infermiera che ha fatto del lavoro un valore portante della sua vita, in un periodo come questo che ha mutato profondamente ogni assetto collettivo. Un’infermiera che ha lavorato durante una pandemia mondiale, che non si è fermata dinnanzi alla difficoltà di affrontare la quotidianità nei momenti più complessi della sanità pubblica. Che ha sempre lavorato con coraggio e un impegno encomiabile, portando benessere a molte persone della nostra città”.
“E adesso – prosegue Fp Cgil – non è più tra noi, anche se il suo ricordo, la vitalità, l’energia e l’attaccamento al lavoro rimarranno per sempre come insegnamento per tutti. Tra i suoi colleghi e le colleghe, nell’Ospedale San Luca e in ogni punto del nostro sistema sanitario. Non si può morire sul lavoro e questo è accaduto all’improvviso, travolgendo la famiglia in un dolore senza fine. La Fp Cgil è composta da lavoratori e lavoratrici dei comparti del pubblico impiego che ogni giorno servono il patrimonio pubblico attraverso il loro lavoro. La morte di Giovanna ci lascia senza fiato. Siamo vicini ai famigliari in un cordoglio sincero e nessuna parola può andare a mitigare la loro sofferenza. Non è il momento di inseguire colpevoli o ipotizzare congiunture strutturali che saranno verificate dalle autorità giudiziarie. Il nostro sindacato porta con sè i valori della difesa del lavoro e dei lavoratori, che questa tragedia ha sconvolto oltremodo, e l’urgenza di mettere al centro la sicurezza del lavoro, così come la dignità delle persone che operano nel servizio pubblico”.