In provincia di Lucca sei infortuni sul lavoro mortali dall’inizio dell’anno

19 ottobre 2021 | 11:34
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In provincia di Lucca sei infortuni sul lavoro mortali dall’inizio dell’anno

Numeri pesanti dal dipartimento di prevenzione dell’Asl. Sono stati 245 in totale gli episodi registrati in nove mesi

L’Area funzionale prevenzione igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro della Asl Toscana nord ovest ha reso pubblico il report dei primi 9 mesi dell’anno relativo agli infortuni sul lavoro nel territorio aziendale.

“Purtroppo gli infortuni sul lavoro continuano ad essere un numero preoccupante – afferma Roberta Consigli, direttore del dipartimento dei prevenzione della Asl – per questo ho ritenuto opportuno condividere con i colleghi l’analisi dei dati per mettere in atto ulteriori azioni di prevenzione oltre a quelle già in essere. Nel mese di settembre abbiamo registrato un picco di infortuni mortali e nell’arco dell’anno si sono verificati anche  molti infortuni gravi con prognosi superiore a 30-40 giorni e con gravi postumi permanenti quali ad esempio amputazioni delle dita delle mani”.

“Questa situazione – continua Roberta Consigli –  non è esclusiva del nostro territorio, né della Toscana, ma condivisa a livello nazionale ed europeo”.

Dall’1 gennaio al 30 settembre gli infortuni mortali sono stati 13 (4 nella Piana di Lucca, 1 in Valle del Serchio, 1 nella zona delle Apuane, 1 in Versilia, 2 nella zona Livornese, 2 in Valdera – Alta val di Cecina, 1 nella zona Pisana e 1 in Val di Cornia).

Gli infortuni, compresi quelli in itinere e stradali, sono stati 9.402, di cui 828 con prognosi maggiore di 30-40 giorni (37 in Lunigiana; 97 nelle Apuane, 28 nella Valle del Serchio; 125 nella Piana di Lucca; 92 in Versilia; 108 nella zona Pisana; 71 nella zona Valdera – Alta Val di Cecina; 106 nelle Valli Etrusche; 152 nella zona Livornese e 12 all’Elba).

“Come emerge dai dati il fenomeno infortunistico continua ad essere troppo esteso – osserva la direttrice del dipartimento di prevenzione – nonostante da anni vengano effettuati numerosi  controlli periodici e siano attivi  piani mirati promossi e sostenuti dalla Regione Toscana, destinati a specifici comparti produttivi, senza dimenticare le malattie professionali, che fanno meno scalpore ma non meno danni alla salute dei lavoratori. Rimango del parere che in particolare nei settori più a rischio come l’agricoltura, le costruzioni, il porto e la cantieristica navale, l’estrattivo e lapideo, oltre ai controlli debbano essere rafforzati gli strumenti a nostra disposizione. Mi riferisco alla formazione, a campagne di comunicazione indirizzate ad aumentare la percezione del rischio nei lavoratori e nelle imprese; al consolidamento del coordinamento degli Enti di controllo favorendo protocolli d’intesa con le forze sociali (organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, comitati paritetici eccetera), ciò ci permetterebbe di migliorare la promozione delle buone prassi e accrescere la cultura della sicurezza,  specialmente nelle piccole e piccolissime imprese che costituiscono tanta parte del tessuto produttivo della nostra regione”.

“Infine vorrei sottolineare l’importanza che hanno i servizi di prevenzione dell’Asl che grazie alla loro esperienza e all’approccio multidisciplinare, sono in grado di mettere in campo un ampio ventaglio di competenze (sanitarie, ergonomiche, di igiene del lavoro, impiantistiche, sui requisiti di macchine e attrezzature eccetera) adeguato ad aggredire fenomeni complessi e correlati ad una molteplicità di cause”.