Detenuti feriscono un agente ad un occhio e allagano una sezione del carcere di Lucca

30 ottobre 2021 | 08:32
Share0
Detenuti feriscono un agente ad un occhio e allagano una sezione del carcere di Lucca

Raid con l’idrante al San Giorgio: usate anche bombolette spray incendiate. Il sindacato: “Situazione insostenibile”

Un agente della polizia penitenziaria ferito ad un occhio e una intera sezione allagata con l’idrante. Ancora una giornata di disordini al carcere San Giorgio di Lucca, nella terza sezione dove due giorni fa c’era già stato un tentativo di rivolta da parte dello stesso gruppo di detenuti che nelle ultime ore ha provocato danni anche alle celle. Per il Sappe si è “sfiorata la tragedia”. I disordini sono scoppiati martedì scorso.

A denunciarlo è Giuseppe Proietti Consalvi, vice segretario generale Osapp (organizzazione sindacale autonoma polizia Penitenziaria): “Soltanto dopo dodici ore – racconta -, i detenuti, nonostante vari inviti alla calma, i detenuti hanno accettato di rientrare nelle proprie camere detentive. Ormai sono mesi che, questa organizzazione sindacale, chiede all’amministrazione penitenziaria, regionale e centrale, un dovuto intervento, sia per un incremento di unità di polizia penitenziaria, che per allontanare i detenuti facinorosi dal carcere di Lucca che, come struttura, non è adatto ad ospitare questa categoria di detenuti”.

“Nonostante le varie segnalazioni da parte di questa organizzazione sindacale – continua Giuseppe Proietti Consalvi – nessun intervento decisivo è stato posto in essere né dal livello regionale tantomeno da quello centrale”.

“E’ chiaro ormai – conclude Giuseppe Proietti Consalvi – che, i livelli regionali e centrali dell’amministrazione penitenziaria, non intendono adottare provvedimenti atti a ‘normalizzare’ il carcere di Lucca, magari destinandolo a funzioni di custodia attenuata ovvero assegnandovi soltanto detenuti con caratteristiche rieducative. Crediamo a questo punto che sia ora che, qualche dirigente, debba lasciare la sedia che, a questo punto, è assolutamente incapace di poter gestire, secondo le previsioni normative ed esplicate da varie circolari”.

Rincara la dose anche il sindacato Sappe: “Tragedia sfiorata, martedì, nel carcere di Lucca per la folle protesta di un gruppo di detenuti”.  “Una situazione esplosiva che era stata preannunciata ai vertici dell’amministrazione penitenziaria nazionale e regionale ed alla Prefettura ma rispetto alla quale nessun provvedimento era stato assunto” si lamenta Pasquale Salemme,segretario nazionale per la Toscana del Sappe: “Si è vissuta nel carcere di Lucca una situazione di altissima tensione. Martedì sera i detenuti della terza sezione hanno iniziato una protesta per futili motivi, appiccando fuoco in vari punti, spenti grazie all’intervento delle poche unità di polizia penitenziaria in servizio. Successivamente, hanno allagato il corridoio e iniziato a spaccare i suppellettili, lanciando pezzi di mobili e anche bombolette di gas incendiate verso i poliziotti presenti. Temendo il peggio è stato richiesto anche il supporto dei vigili del fuoco: all’esterno del penitenziario c’erano anche 4 macchine dei carabinieri. Il Comandante del Reparto di Polizia Penitenziaria, per riportare l’ordine e la sicurezza, ha richiamato in sevizio una dozzina di poliziotti. La direzione ha chiesto il trasferimento dei detenuti che hanno partecipato alla protesta, ma al momento solo uno di questi è stato trasferito in altra sede”.

Ferma la denuncia del Sappe: “Si tratta di eventi già ampiamente preannunciati dal Sappe per la mancanza di personale e di una struttura inadeguata alla vita penitenziaria: stiamo parlando di una Sezione con 18 celle e che, per effetto delle proteste, porta a 10 il numero di quelle inagibili. Diversi termosifoni divelti sia nel corridoio che in alcune celle. Serrature con chiavistelli piegati e non più funzionanti, per non parlare dell’impianto elettrico obsoleto, di quello idraulico con improvvise crepe nelle tubazioni, mancanza di acqua calda nelle camere. In alcune celle i trova ancora “la turca” invece del wc, le tubazioni delle acque scure perdono acqua. Gli impianti antifumo e anti aggressione non funzionano da anni, insomma un vero e proprio ambiente inadeguato sia per una vita dignitosa dei distretti sia come ambiente di lavoro salubre per il personale della Polizia Penitenziaria. Ormai si tratta di una sezione inagibile sotto ogni profilo, chiediamo un sopralluogo tecnico da parte del Prap e una visita ispettiva da parte dell’Asl per valutare l’idoneità della terza sezione, sotto il profilo dell’igiene e della sicurezza dei luoghi di lavoro.Queste sono solo alcune criticità della casa circondariale di Lucca, invitiamo per l’ennesima volta il provveditore penitenziario della Toscana a recarsi presso questa sede”.

Per Donato Capece, segretario generale del Sappe,i gravi episodi avvenuti nel carcere di Lucca, che non hanno avuto un tragico epilogo grazie all’attenzione ed alla prontezza del personale di polizia penitenziaria, riporta drammaticamente d’attualità la grave situazione penitenziaria”.C apece ricorda che proprio poche settimane fa “il Sappe ed altri sindacati della polizia penitenziaria avevano dichiarato lo stato di agitazione e la sospensione delle relazioni sindacali con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ed il Ministero della Giustizia per l’assenza di provvedimenti che contrastino le continue violenze in carcere e le aggressioni alle donne e agli uomini in divisa. Riteniamo che la grave situazione in cui versano le carceri italiane imponga un’inversione di marcia da parte del vertice politico e amministrativo del Ministero della Giustizia e più in generale del governo.Il ministero della giustizia e il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria poco e nulla hanno fatto per porre soluzione alle troppe problematiche che caratterizzano la quotidianità professionale dei poliziotti penitenziari: ma non si può continuare a tergiversare. Non si perde altro prezioso tempo nel non mettere in atto immediate strategie di contrasto del disagio che vivono gli appartenenti al corpo di polizia penitenziaria è irresponsabile”.