Bar e ristoranti come presidio di legalità contro la violenza di genere: protocollo d’intesa con la polizia

16 novembre 2021 | 12:01
Share0

Approda anche a Lucca la campagna ‘Sicurezza Vera’: iniziative di prevenzione e sensibilizzazione per personale femminile e clienti

Arriva in città Sicurezza Vera, un protocollo d’intesa fra polizia, Fipe-Confcommercio e il Gruppo donne imprenditrici di Fipe contro la violenza di genere.

È approdata anche a Lucca, questa mattina, la firma dell’accordo che da oggi (16 novembre) vedrà i pubblici esercizi come presidio di legalità e baluardo contro la violenza di genere. A presentare l’iniziativa la presidente del Gruppo donne imprenditrici di Fipe Confcommercio Valentina Picca Bianchi, il prefetto Francesco Esposito, il vicequestore Mario Barbato, le assessore Ilaria Vietina e Valentina Simi, il vicecomandante della polizia municipale Bruno Bertilacchi, Lina Iervasi per la sezione anticrimine della polizia e Sandra Bianchi, presidente Fipe Confcommercio di Lucca. A fare gli “onori di casa” il presidente di Confcommercio Rodolfo Pasquini e la direttrice Sara Giovannini.

Sicurezza Vera Fipe Questura di Lucca protocollo intesaSicurezza Vera Fipe Questura di Lucca protocollo intesaSicurezza Vera Fipe Questura di Lucca protocollo intesa

Finalità del protocollo è quella di promuovere iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione, a livello territoriale, per diffondere la conoscenza e l’approfondimento delle tematiche della violenza basata sul genere e agli strumenti di tutela delle vittime, comprese le misure di prevenzione del questore e i dispositivi di pronto intervento adottati dalla polizia. L’intesa è nata dalla comune esigenza di incrementare i livelli di sicurezza delle donne, individuando modalità nuove ed efficaci per diffondere la cultura di genere, nel solco già tracciato con la campagna della polizia Questo non è amore, attiva dal 2016, raggiungendo in maniera sempre più capillare le donne
non solo nella sfera privata ma anche nel luogo dell’attività lavorativa e nei luoghi pubblici.

“Troppo spesso i pubblici esercizi vengono dipinti come luoghi pericolosi – sottolinea la presidente del Gruppo donne iumprenditrici di Fipe – Confcommercio, Valentina Picca Bianchi – Luoghi nei quali si pensa che sia lecito fare avance spinte alle ragazze che servono ai tavoli, o nei quali un sorriso in più fatto da una donna che lavora dietro a un bancone viene subito male interpretato. Luoghi in cui si lavora fino a notte fonda e, spesso le donne, titolari o dipendenti che siano, chiudono le saracinesche rimanendo sole nelle città ormai quasi deserte. Noi vogliamo ribaltare questo stereotipo e rafforzare i nostri locali in presidi di legalità e di sicurezza, nonché, creare una rete per promuovere e diffondere la cultura di genere. Per le dipendenti, le clienti e le titolari di aziende. E il primo passo per prevenire la violenza è quello di riconoscere i segnali di pericolo. Grazie al supporto della polizia, insegneremo sia alle donne sia agli uomini a riconoscere questi segnali e insegneremo loro come reagire“.

Saranno sviluppate incisive modalità di diffusione della cultura di genere, promuovendola anche all’interno dei pubblici esercizi con iniziative rivolte sia al personale femminile sia alle clienti, per contribuire a incrementare i livelli di sicurezza delle persone e degli stessi esercizi, nel quadro di aggiornate strategie di prevenzione di eventi illegali o pericolosi connessi a forme di violenza basata sul genere, così come definita dall’articolo 3 della convenzione di Istanbul del 2001.

La programmazione di incontri, convegni formativi e divulgativi, iniziative di sensibilizzazione, da oggi fino al 2023 vedranno impegnati, insieme, gli imprenditori associati alla Fipe e la polizia nella campagna denominata #sicurezzaVera che vede al centro gli esercizi pubblici che rappresentano da sempre la più ampia rete di presidio territoriale di cultura, socialità e tradizione presenti in Italia: un esercizio pubblico ogni 250 abitanti, un bar ogni 400 abitanti.

Perché Vera? “Arriva dal germanico protezione – si legge nella presentazione ufficiale – è il nome di una donna. È un nome forte, deciso, determinato in cui ogni donna potrà identificarsi: lo sono Vera, Ogni donna è Vera. Vera è anche un’esclamazione: io sono Vera quando sono sicura. Vera è una donna nuova, consapevole e sicura”