Ambiente, l’annuario Arpat conferma: in Lucchesia la qualità dell’aria è un problema

Oltre che per i parametri di legge anche secondo quelli dell’Oms l’inquinamento è elevato. Migliora la situazione delle acque lungo la costa
Pubblicato dall’Arpatl’annuario dei dati ambientali 2021, giunto alla sua decima edizione. Le sei aree tematiche in cui è articolato il report (aria, acqua, mare, suolo, agenti fisici e sistemi produttivi) presentano più di 90 indicatori ambientali dai quali viene fuori un quadro ampio e approfondito della situazione della Toscana in materia ambientale.
“La pubblicazione rappresenta, pertanto – spiegano dall’agenzia – una sintesi del lavoro che ogni anno Arpat fa per assicurare il monitoraggio delle diverse matrici ambientali e il controllo delle fonti di pressione, grazie alla chiave di lettura per interpretare gli indicatori ambientali: il modello Dpsir (determinanti, pressioni, stato, impatti e risposte), utile per individuare le relazioni di causa effetto che intercorrono tra uomo e ambiente”.
Vediamo per quanto riguarda Lucca la situazione nelle sei aree tematiche.
Per il Pm 10, cioè il materiale particolato aerodisperso, l’insieme delle particelle atmosferiche solide e liquide sospese nell’aria che respiriamo, sia nelle stazioni urbane di traffico sia nelle stazioni urbane di fondo, nel 2020, come nel 2019, il limite di legge è stato rispettato in quasi tutte le stazioni urbane di traffico della rete regionale, come media annuale. L’unica criticità è stata riscontrata nella stazione di Lucca-Capannori. In particolare se si valutano i limiti indicati dall’Organizzazione mondiale della sanità, e non i parametri di legge, sia nelle stazioni urbane di traffico sia in quelle di fondo, le stazioni Lucca-Viareggio, Lucca-Capannori e Lucca-Micheletto sono tra le peggiori in regione, per il Pm10. Stesso discorso per i valori Pm 2,5 (le polveri sottili): nelle stazioni urbane di fondo Lucca-Capannori e Lucca-Viareggio sono tra le peggiori in Toscana. Sempre secondo i parametri dell’Oms che ricordiamo sono diversi, circa il doppio, di quelli di legge. Idem per il benzo(a)pirene, la stazione Arpat di rilevamento di Lucca-San Concordio è la peggiore della regione.
Per quanto riguarda l’acqua, i dati sono provvisori e bisognerà attendere il prossimo anno per quelli definitivi, sia sulla stato ecologico sia chimico per l’intera regione Toscana.
Per lo stato ecologico del mare invece, le acque marine costiere, il giudizio sulla qualità ecologica risulta elevato/buono per tutti i corpi idrici indagati nel 2020 ad eccezioni di Costa del Serchio e Costa dell’Albegna che risultano in classe sufficiente. Per lo stato chimico la classificazione chimica indica il mancato conseguimento dello stato buono nel 2020 per tutti i corpi idrici, compresa la Versilia quindi. Il basso livello ambientale è dovuto soprattutto alla presenza di mercurio nella matrice biota. Nella matrice acqua Costa del Serchio e Costa del Cecina risultano essere in stato chimico non buono a causa dei superamenti degli standard ambientali rispettivamente per i Tbt e per il mercurio, confermando quanto già rilevato lo scorso anno. Per quanto riguarda i Tbt si conferma la tendenza, vista già nello scorso anno, alla diminuzione di questo inquinante lungo le coste toscane. Più in generale si conferma la tendenza, già vista nello scorso anno, a una diminuzione delle concentrazioni dei contaminanti delle acque lungo le coste toscane.
Per i rifiuti nel 2019 in Toscana la percentuale di raccolta differenziata si attesta al 60,2% circa della produzione regionale. Nonostante l’incremento rispetto al 2018 ancora non è stato raggiunto l’obiettivo del 65%, fissato dalla normativa nazionale per il 2012. Solo le Province di Lucca, Pisa e Prato raggiungono l’obiettivo.
Per i depuratori reflui urbani in provincia di Lucca risultano 6 campioni non conformi sui 474 campioni analizzati da Arpat nel 2020.
Per i dati completi si può visionare il sito web dell’Arpat.