Vaccini autunnali, i consigli dell’Asl: non basta solo quello anti Covid
A disposizione della popolazione ci sono anche il vaccino antinfluenzale e quello per proteggersi dalle polmonite penumococcica
Non uno, ma tre vaccini. Sono queste le armi che la sanità italiana sta utilizzando per proteggere la popolazione in questo periodo particolarmente favorevole alla circolazione di virus. In particolare si tratta della terza dose del vaccino contro il Covid, ormai i medici stanno somministrando solo Moderna e Pfizer, del vaccino antinfluenzale e del vaccino contro la polmonite causata prevalentemente dal pneumococco, che oltre a colpire potenzialmente individui sani, può essere una complicanza in caso di contagio da Covid 19.
Presto infatti arriveranno anche i virus influenzali e quindi è bene farsi trovare pronti per evitare infezioni virali soprattutto in un periodo in cui sta ancora circolando un virus come quello del Covid 19.
È notizia di queste ore, che la terza dose di vaccino contro il Covid 19 potrà essere somministrata a distanza di circa 5 mesi dalla seconda, non 6 come era stato ipotizzato in un primo momento.
A Lucca le strutture per la vaccinazione non hanno mai smesso di funzionare e nel vecchio ospedale Campo di Marte, l’hub vaccinale sta ricominciando a lavorare a pieno regime con i medici vaccinatori. Qui nel momento della somministrazione massiva della seconda dose si è arrivati a vaccinare anche 2200 persone al giorno grazie anche alla disponibilità dei medici rientrati in servizio dopo essere andati in pensione per l’emergenza sanitaria, come l‘ex direttore del dipartimento della prevenzione Alberto Tomasi, specialista in igiene e medicina della prevenzione che oggi parla nella veste di medico vaccinatore.
“Abbiamo cominciato da pochi giorni la somministrazione della terza dose – spiega Tomasi – e la popolazione sta rispondendo bene. È importante vaccinarsi per evitare che l’immunità della popolazionee non scenda sotto la soglia della protezione di gregge, infatti al momento sappiamo che i vaccini che abbiamo a disposizione garantiscono una copertura al 90 per cento, se a questo assommiamo che il 10 per cento della popolazione non è ancora vaccinato, si capisce bene che si rischia di andare oltre il 20 per cento di non vaccinati e questo non ci garantisce appunto la protezione di gregge”.
L’autunno è anche il momento in cui arrivano i virus influenzali e lo strumento migliore per proteggersi rimane anche in questo caso il vaccino. In molti si sono posti il dubbio se è possibile sottoporsi alla terza dose del siero di protezione dal covid e al vaccino antinfluenzale in tempi ravvicinati. Per i medici della Asl non ci sono dubbi, è possibile sottoporsi alle due vaccinazioni anche lo stesso giorno. “Non ci sono controindicazioni, il ministero della sanità infatti non ha dato prescrizioni – spiega Tomasi – addirittura è possibile farlo lo stesso giorno. Anche in questo caso è bene vaccinarsi in tempi rapidi, perché anche il vaccino antinfluenzale ha bisogno di un po’ di tempo per garantire una protezione effettiva”.
Poi c’è il vaccino per proteggersi dalla polmonite che immunizza da vari patogeni batterici che possono diventare pericolosi per il paziente, se già debilitato da un’altra infezione virale come il Covid. In particolare protegge dal contagio da pneumococco principale responsabile delle polmoniti negli adulti. Questo è un ulteriore strumento anche in caso di infezione da Covid 19. “Anche questa è una profilassi importante. Fino a ora se ne è parlato poco, ma è bene precisarlo, questo vaccino protegge in primo luogo tutti, ma anche in caso di infezione da covid 19 può ridurre il rischio di complicanze, infatti il Covid è un virus che principalmente attacca le vie respiratorie e alle volte il virus può aprire la strada ad altri patogeni che in modo opportunista attaccano l’organismo causando complicanze. Infatti è stato dimostrato che questa vaccinazione in caso di infezione da Covid ridude del 30 per cento la mortalità. E comunque – conclude Tomas i- è caldamente consiglaito per le persone con più di 60 anni”.