Rene asportato per errore, la radiologa versa all’Asl oltre 183mila euro

7 dicembre 2021 | 13:25
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Rene asportato per errore, la radiologa versa all’Asl oltre 183mila euro

Uno dei tre medici condannati per l’operazione sbagliata era stata condannata al risarcimento dalla Corte dei conti

Rene sano asportato per errore, dopo le sentenze penali nei confronti dell’Asl e dei tre medici (sei mesi di reclusione ciascuno), e dopo i risarcimenti, ora la condanna della Corte dei Conti. Uno dei tre medici coinvolti e condannati, per aver tolto l’organo sano invece di quello malato all’imprenditore Guido Dal Porto nel 2016, ha pagato anche i conti con la magistratura contabile versando la cifra dovuta all’Asl per via della condanna in solido.

Si tratta della radiologa che nei mesi scorsi ha provveduto a saldare il suo debito monetario. La Corte dei conti infatti su richiesta dell’Asl Toscana nord ovest aveva convenuto in giudizio la dottoressa per processarla per danno erariale. Con atto di citazione la procura regionale della corte dei conti di Firenze aveva convenuto in giudizio, tutti e tre i medici, tra cui la radiologa chiedendole un risarcimento per danno erariale di 366.233,90 euro in favore della Regione Toscana, e nella fattispecie dell’Asl nord ovest.

Il danno erariale ipotizzato discendeva da un pregiudizio patrimoniale indiretto, conseguente alla nota vicenda di negligenza professionale nell’ambito dell’attività sanitaria, ascritta alla convenuta nella sua qualità di dirigente medico di radiologia dell’ospedale di Lucca. Nel corso di un intervento di nefrectomia, eseguito presso il nosocomio lucchese nel 2016, finalizzato a rimuovere un tumore maligno, avevano asportato il rene destro, non affetto da alcuna patologia, in luogo di quello sinistro, al paziente. In conseguenza del palese errore, l’azienda, condannata in solido in sede penale, aveva infatti poi corrisposto a titolo di risarcimento del danno la complessiva somma di euro 915584,70, utilizzando le risorse stanziate nello specifico fondo sanitario regionale. Alla radiologa, in quanto dirigente medico di radiologia intervenuta nel corso dell’operazione, era stato ascritto il quaranta per cento del petitum erariale, corrispondente alla somma quantificata e sopra descritta.

La dottoressa si è costituita con comparsa di risposta, depositata in data 17 maggio, formulando una serie di difese e, in via preliminare, formulando richiesta di definizione del procedimento con il rito abbreviato, prospettando il pagamento di una somma pari a euro 183116,95. Il pubblico ministero aveva espresso il proprio parere favorevole in merito alla possibilità per radiologa di accedere al rito alternativo.

Si legge infatti nella sentenza della Corte dei conti pubblicata ieri (6 dicembre): “Con provvedimento all’esito della camera di consiglio del 9 giugno 2021 il collegio, in accoglimento della richiesta di rito abbreviato, ha determinato in euro 183116,95 la somma da versare a favore dell’amministrazione danneggiata, rinviando per la definizione alla camera di consiglio in data 3 novembre 2021. La stessa convenuta per il tramite della propria impresa di assicurazioni  ha prontamente adempiuto, giusta bonifico in data 15 luglio 2021, trasmesso unitamente a quietanza del dirigente responsabile del settore contabilità della Regione Toscana. Alla camera di consiglio in data 3 novembre 2021 le parti si sono riportate agli atti del giudizio. Avendo la convenuta adempiuto a quanto richiesto secondo le modalità ed i termini indicati dal Collegio, sussistono tutti i presupposti per poter definire il giudizio ai sensi dell’articolo 130 del codice di giustizia contabile. Per le suddette ragioni non ricorrono però i presupposti per la compensazione delle spese di giudizio”.

La radiologa infatti è stata anche condannata alle spese.