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Scatta lo sciopero generale, disagi in vista per trasporti e servizi

15 dicembre 2021 | 12:06
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Esclusi sanità, scuola, servizi di igiene ambientale e sportelli postali

“Insieme per la giustizia”. Sono attesi anche a Lucca disagi per lo sciopero generale indetto per domani (16 dicembre) da Cgil e Uil con il dissenso della Cisl, per protestare contro una legge di bilancio ritenuta dai sindacati inadeguata, soprattutto per le fasce più deboli.

La mobilitazione riguarderà tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato, ad eccezione degli sportelli postali, dei servizi per l’igiene ambientale, della sanità e della scuola, che ha incrociato le braccia già lo scorso venerdì (10 dicembre). A fermarsi saranno invece i trasporti: è questo uno dei settori che rischia di creare il maggiore disagio. Anche Autolinee Toscana ha infatti aderito alla protesta, lasciando comunque delle fasce di garanzia, che, per quanto riguarda la provincia di Lucca, varranno per tutte le linee dalle 5,30 alle 8,30 e dalle 12 alle 15. Al di fuori di questi orari non sarà garantito il servizio di trasporto pubblico locale. Anche nel trasporto ferroviario sono previste alcune fasce di garanzia.

Dalla provincia di Lucca partiranno anche dieci pullman diretti a Roma, al corteo nazionale, per i quali è possibile prenotare un posto contattando le sedi Cgil locali. Le partenze avverranno da Castelnuovo Garfagnana alle 4, da Fornaci di Barga alle 4,20, da Borgo a Mozzano alle 4,35, da Pietrasanta alle 4,15, da Viareggio alle 4,30, da Lucca alle 5.

“Lo sciopero del 16 dicembre arriva in un momento quanto mai cruciale. In questo periodo di crisi, la legge di bilancio realizzata dal governo Draghi sembra essere sorda alle necessità della collettività, sia di quelle nate con l’emergenza pandemica che quelle che il nostro paese si trascina dietro da anni – spiegano dalla Cgil -. La manifestazione di Roma potrà, e dovrà, rappresentare un punto di svolta, per convincere il governo ad ascoltare le voci di lavoratori e pensionati, che reclamano provvedimenti per ridurre le diseguaglianze sociali, tutelare i meno abbienti e realizzare politiche di rilancio dell’economia nazionale che guardino non solo al futuro sul lungo termine, ma anche alle persone”.

Tra i punti che i sindacati vogliono portare all’attenzione del governo ci sono infatti il contrasto alla precarietà e garanzie per il lavoro, soprattutto per giovani e donne, un intervento fiscale equo che porti a una redistribuzione della ricchezza, una seria lotta all’evasione fiscale, una riforma delle pensioni flessibili, stabilità del lavoro nella scuola, nuove politiche industriali per affrontare la transizione ecologica e digitale, il contrasto alle delocalizzazioni e maggiori risorse per la sanità.