È precario da 10 anni, il tribunale condanna il Miur: “Risarcisca l’assistente tecnico”

17 dicembre 2021 | 13:55
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È precario da 10 anni, il tribunale condanna il Miur: “Risarcisca l’assistente tecnico”

Nuova sentenza a Lucca: il ministero dovrà riconoscere l’intera anzianità del dipendente Ata passato di ruolo

Anche per il personale Ata prime sentenze favorevoli dal tribunale di Lucca, per quanto riguarda la ricostruzione della carriera di chi ha un pregresso di precariato lungo prima di passare di ruolo. Ricordiamo che tale riconoscimento non è automatico al momento e richiede sempre una causa e quindi una sentenza che lo riconosca, condannando il Miur. Siamo praticamente all’alba delle sentenze di tutte quelle cause iscritte a ruolo nel 2020, cioè dopo ben due pronunciamenti da parte della suprema corte di Cassazione a fine 2019 che stanno orientando questo nuovo fronte giudiziario.

Probabilmente in futuro il Parlamento sarà chiamato a modificare la normativa. Dopo la prime due sentenze favorevoli a due docenti di Lucca, una di un istituto di Viareggio e l’altra di uno di Lucca, è arrivata anche la sentenza che condanna il Miur a ricostruire correttamente la carriera di un assistente tecnico, di un noto istituto scolastico cittadino,  alle dipendenze del Miur in forza di contratti di lavoro a tempo determinato per 10 anni, 4 mesi e 2 giorni, di precariato, prima dell’assunzione a tempo indeterminato nel 2011. Nel 2016 in sede di ricostruzione della carriera gliene erano stati riconosciuti solo 7.

Per il tribunale di Lucca, con una sentenza depositata nei giorni scorsi, l’assistente ha diritto a vedersi riconosciuta l’intera anzianità maturata in forza del lavoro prestato a tempo determinato, “talché anche il decreto di ricostruzione della carriera medio tempore intervenuto deve qui essere disatteso e un nuovo decreto di ricostruzione dovrà essere emesso dal ministero resistente, rispettoso delle norme vincolanti del diritto dell’Unione europea e del dispositivo della presente sentenza”. Anche in questo caso, come per i docenti, i giudici lucchesi, in pratica, hanno stabilito che prima bisogna ricostruire la carriera dell’assistente tecnico dal 2001 ad oggi, poi successivamente visto che nel 2011 è passato di ruolo, dopo 10 anni di precariato, bisogna calcolare le differenze retributive dal 2015 al 2020 (prima c’è prescrizione) e pagare all’assistente i soldi che gli spettano al nuovo inquadramento di carriera ma calcolato sulla base dei 20 anni totali di servizio come se fosse stata assunta a tempo indeterminato sin dall’inizio e adeguare i contributi Inps che andranno poi ad incidere su tfr e pensione futura, tenendo conto anche di tutti gli scatti di anzianità. Questo perché la Cassazione ha stabilito che al contrario si sarebbe verificata una evidente disparità di trattamento con chi non era precario e non aveva avuto contratti a tempo determinato precedenti ma che in fondo aveva svolto le medesime mansioni. Gli ermellini scrivevano infatti nelle sentenze che hanno di fatto dato il via alle cause per la ricostruzione corretta di Ata e docenti con pregressi di lungo precariato prima di passare di ruolo: “Il giudice, una volta accertata la violazione della richiamata clausola 4, è tenuto a disapplicare la norma di diritto interno in contrasto con la direttiva europea, ed a riconoscere ad ogni effetto al lavoratore a termine, poi immesso nei ruoli dell’amministrazione, l’intero servizio prestato”. Chiaro e semplice. I ricorsi per le associazioni di categoria e per i sindacati in Italia potrebbero riguardare oltre 500mila persone tra docenti e personale Ata. A Lucca il tribunale sta emettendo le prime sentenze che recepiscono i dettami della corte di Cassazione.