Locale multato per le serate con musica dal vivo: annullata la sanzione

Il Bardo Srl ha vinto il braccio di ferro. Ora gli esercizi di Porta dei Borghi attendono l’esito del ricorso contro le chiusure seguite ai balli in piazza senza mascherina
Tre locali, una piazzetta e una storia infinita. Una storia che oggi trova un finale (almeno parziale) in una sentenza del primo dicembre: la società Bardo Srl ha vinto il ricorso contro il Comune per i fatti della Notte bianca del 2018, quando il locale era stato multato perché accusato di aver violato l’articolo 68 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, pur avendo protocollato e ricevuto il permesso dal Suap per fare, in quella e in altre due date, tre serate di musica dal vivo.
“Con l’aiuto di un tecnico avevamo protocollato la richiesta agli uffici competenti per ottenere il permesso di fare musica dal vivo in tre date: una cadeva in concomitanza con la notte bianca e prevedeva un dj set dalle 19,30 alle 23,30, una per Santa Croce (che a seguito abbiamo posticipato al 22 settembre) e una per il 31 ottobre – ricorda il titolare del Bardo Giovanni Massei -. Richiesta che era stata protocollata e accettata regolarmente. Da qui la sorpresa quando ci siamo trovati davanti i verbali – nei quali venivamo accusati di aver infranto le norme per il pubblico spettacolo – e le relative sanzioni riferite alle uniche due serate che fino a quel momento avevamo portato a termine. Così, non essendo riusciti a ottenere spiegazioni dagli enti competenti, abbiamo deciso di presentare ricorso. Ricorso che abbiamo vinto il primo dicembre quando il giudice di pace ha di fatto riabilitato un’attività commerciale come la Bardo srl, annullando la sanzione. Oggi non possiamo altro che essere soddisfatti di una decisione che testimonia di fatto il rispetto che negli anni, non solo come Bardo srl ma come intera famiglia di locali che abita la piazzetta dei Borghi, De Cervesia, Ciclo di Vino e ora anche Vinaiolo, abbiamo sempre portato al vicinato e all’ambiente che ci circonda. Oggi, come ieri, porteremo avanti la nostra filosofia del ‘quieto vivere’, fatta di orari ridotti, chiusura anticipata e rispetto del decoro urbano. Filosofia che è sempre stata apprezzata e riconosciuta da tutti, enti e vicinato. Ringraziamo gli avvocati Florenzo Storelli e Elena Bartolozzi che ci hanno assistito nella pratica”.
Una sentenza che arriva dopo un anno difficile per le attività della zona, già segnate dalla pandemia e da quello che è passato alla cronaca come il rave party di Porta dei Borghi, quando, a distanza di una settimana dai balli di piazza senza distanziamento e mascherina l’8 gennaio scorso i tre locali sono stati multati e costretti a chiudere per cinque giorni perché accusati di aver somministrato alcolici in contenitori non sigillati oltre le 18, orario in cui le norme contenute nel dpcm coronavirus dell’epoca consentivano solo la vendita da asporto. Una storia, questa, che ancora non ha trovato un finale, e per la quale sono tutt’ora in corso le indagini dopo il ricorso presentato al prefetto dai gestori dei tre locali.