Istigazione a disobbedire alle leggi dello Stato, 50 anni fa i giudici di Lucca contribuirono a far modificare l’articolo del codice penale

27 dicembre 2021 | 13:14
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Istigazione a disobbedire alle leggi dello Stato, 50 anni fa i giudici di Lucca contribuirono a far modificare l’articolo del codice penale

La Consulta, sulla base di un caso locale, invitò il parlamento a rivedere il quadro normativo

Uno degli articoli di legge più citati del momento storico che viviamo tutti, a causa della pandemia, è senza alcun dubbio il 415 del codice penale, che punisce l’istigazione a disobbedire alle leggi dello Stato. Viene evocato, e forse anche strumentalizzato, nella “battaglia” attuale tra pro vax e no vax.

E molte persone sono infatti finite sotto processo, nei vari tribunali italiani, per varie dichiarazioni e azioni mirate soprattutto a contestare vaccini, green pass, dpcm, e tutto ciò che ruota intorno al covid a livello normativo. Ma se l’articolo 415 del codice penale contiene indicazioni molto più precise del testo originario, modificato successivamente, lo si deve al Tribunale di Lucca. Il modo, il come, la piena coscienza, il dolo, sono stati inseriti in maniera più robusta nella legge dello Stato italiano.

E forse non tutti sanno che, infatti, esattamente 50 anni fa, nel dicembre del 1971, proprio i giudici lucchesi che stavano processando Vanna Torre, per uno dei commi della legge che riguardava “la lotta di classe”, hanno impugnato davanti alla Corte Costituzionale tale articolo di legge e la Consulta nel 1973 e nel 1974 ha emanato due sentenze che hanno poi di fatto “costretto” il Parlamento a rimettere mano alla legge e riscriverla in modo più specifico, in alcune parti ritenute carenti.

A quel punto anche i tribunali italiani e soprattutto la Cassazione hanno scritto sentenze molto più “moderne”, e forse anche più democratiche, ma certamente più esaustive e chiare, a seconda del caso, consolidando una giurisprudenza molto più ampia e limpida negli anni a seguire, grazie ai vari processi e ai vari pronunciamenti. Un pezzo di libertà in più, dunque, lo si deve proprio a quei giudici lucchesi che 50 anni fa hanno sollevato per primi la questione ottenendo risultati che hanno poi modificato l’intero quadro normativo e poi giurisprudenziale della legge. La fattispecie di reato dell’articolo 415 prevede la punibilità di chi istighi alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico, dove per disobbedienza si intende il rifiuto ingiustificato a rispettare i precetti legali, non rientrando nel concetto la propaganda volta ad abrogare determinate disposizioni. Tuttavia, come sancito dalla giurisprudenza più recente, la nozione di leggi di ordine pubblico rende doverosa una restrizione delle leggi oggetto di tale forma di istigazione.

Le leggi di ordine pubblico sono infatti solo quelle di natura cogente ed inderogabile, intese alla tutela della sicurezza pubblica. Per legge vanno intese anche le leggi regionali, i regolamenti regionali e locali. La corte Costituzionale accogliendo l’istanza dei giudici di Lucca aveva dichiarato “l’illegittimità costituzionale della disposizione contenuta nell’articolo 415 del codice penale, riguardante l’istigazione all’odio fra le classi sociali, nella parte in cui non specifica che tale istigazione deve essere attuata in modo pericoloso per la pubblica tranquillità”.

E visto che la legge punisce chiunque pubblicamente istiga alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico, ovvero all’odio fra le classi sociali, con la reclusione da sei mesi a cinque anni, aver ottenuto maggiori chiarimenti, nelle successive modifiche al testo della legge originaria, si comprende bene che non si è trattato di una conquista da poco, quella ottenuta dal tribunale di Lucca mezzo secolo fa, che è ritornata prepotentemente di moda per via del covid e del dibattito sociale e politico, inevitabile, che si è scatenato in Italia e nel mondo, andando al di là delle sole questioni legate alla salute, e forse con toni e modi da rivedere, nell’interesse di tutti. I vari processi in corso in Italia per chi contrasta vaccini e limitazioni dovute al covid, quindi, saranno molto più equi, proprio grazie alle intuizioni e alle azioni dei giudici di Lucca.