Reati informatici, boom di denunce in provincia di Lucca
Nel 2020 un aumento di frodi che fanno perdere 38 posizioni a livello nazionale
Reati informatici in aumento in molte province italiane, a Lucca boom di denunce nello scorso anno. E’ quanto emerge dal dossier annuale del Centro studi delle camere di commercio Tagliacarne, sulla base dei dati forniti dal Viminale e dall’Istat.
Il Covid ha trovato molte imprese e cittadini impreparati a gestire in sicurezza i propri dati online. In un anno il cybercrime ha fatto registrare un vero e proprio boom, con una crescita in tutta Italia del 17,2% a fronte in una generale diminuzione dei reati -17,4% denunciati nello stesso periodo del 2019, cioè pre-pandemia.
La provincia di Lucca, secondo questa classifica contenuta nel dossier, si trova al 46esimo posto, sulle 106 province italiane analizzate e monitorate, con 452,3 denunce presentate alle autorità per ogni 100mila abitanti, per un totale quindi di circa 1.770 denunce nel solo 2020.
Una classifica dove la prima è la peggiore e l’ultima la migliore. La situazione a Lucca, da questo punto di vista, è addirittura precipitata perché nel 2019 la posizione nella classifica della provincia era 84esima, cioè tra le province più virtuose del Paese. Un balzo in avanti, e in peggio, di ben 38 posizioni. Per i reati informatici, nel 2020, Gorizia è risultata la provincia più colpita dal cyber crime secondo il dossier. La regione Toscana, nel complesso, invece, è migliorata, passando dal sesto al 14esimo posto, dove le prime sono le peggiori e via via le migliori. Impennata dei reati informatici in Veneto (+35,3%), Abruzzo (+29,7%) e Puglia (+26,7%) nel 2020 rispetto al 2019.
Il Covid ha trovato molte imprese e cittadini impreparati a gestire in sicurezza i propri dati online. In un anno il cybercrime ha fatto registrare un vero e proprio boom, con una crescita in tutta Italia del 17,2% a fronte in una generale diminuzione dei reati -17,4% denunciati nello stesso periodo del 2019. Questi i dati fondamentali da una prima analisi del dossier del Centro Tagliacarne, sull’andamento dei reati denunciati lo scorso anno che vedono una crescita generale dei reati economici (+0,9%), tra cui spiccano, in particolare, i delitti informatici (+19,8%) e le truffe e frodi informatiche (+17%). È soprattutto il Nord Est ad avere rilevato un’impennata delle denunce di reati informatici (+21,3%). Ma in rapporto alla popolazione, la regione più colpita è la Liguria, con 571,7 reati informatici denunciati ogni 100mila abitanti, seguita dal Piemonte (569,1) e dal Friuli-Venezia Giulia (530,1). A rischio criminalità digitale è stata soprattutto Gorizia, al top per numero di reati denunciati, il 50% in più della media italiana (678,1 contro 450). Mentre al secondo e al terzo posto si collocano Torino e Novara (rispettivamente 642,7 e 641,9). Più al riparo dalla criminalità informatica appaiono, invece, Barletta-Andria-Trani (137,3), Bolzano (196,6) e Lodi (249,7).