Covid e odissee da quarantena. Due famiglie lucchesi: “Ci sentiamo abbandonati”

5 gennaio 2022 | 16:20
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Covid e odissee da quarantena. Due famiglie lucchesi: “Ci sentiamo abbandonati”

Una madre: “Non abbiamo mai ricevuto comunicazione di inizio isolamento. È vergognoso”. Salta anche il rimborso del viaggio: “Un test positivo al Covid non è considerato malattia grave”

Covid, quarantene non attivate e attese infinite per sapere il risultato dei tamponi, oltre che per effettuarli. Sono tante le storie di cittadini che, chiusi in casa in isolamento, si sentono abbandonati dalle istituzioni e dall’Asl senza intravedere una via d’uscita dal tunnel della malattia.

Fra questi due coniugi lucchesi, che raccontano: “Da venerdì 24 dicembre siamo in autoisolamento perché un’amica con cui avevamo giocato a tennis il 23 ci ha fatto sapere (lei, non l’Asl) che era positiva. Il 27 mio marito risulta positivo al rapido fatto in farmacia, io negativa. Il 30 compilo un form di sollecito sul sito Asl per chi non è stato contattato dopo 48 ore dalla positività”.

“Nel frattempo ovviamente – continua la moglie – entrambi abbiamo il green pass sempre valido, lui per fortuna è assistito dal medico di base e non ha sintomi gravi. Prenotiamo, di notte, il primo tampone molecolare Asl che riusciamo a trovare nella speranza che, facendo quello, magari la Asl ci contatti! Domenica 2 gennaio quindi mio marito si fa 400 chilometri andata e ritorno e alle 11 effettua il molecolare alla Usl 9 di Grosseto. Sono passate 56 ore ed ancora l’esito non è arrivato. Mio marito passa le giornate a chiamare numeri verdi, scrivere mail ma niente”.

Siamo fantasmi. Pericolosi – sottolinea la donna – anche perché noi stiamo in casa ma chissà quanti, magari asintomatici e con un’attività in proprio, possono circolare liberi e diffondere il virus! È una vergogna, siamo indignati, arrabbiati e delusi. Infine una chicca: avevamo prenotato un volo per Palermo per Capodanno con Ryanair ma secondo la compagnia non abbiamo diritto al rimborso perché, cito testualmente, ‘un test Covid positivo non è considerato una malattia grave’”.

“Chiudo con un appello: chiedo al sindaco Tambellini di intervenire a tutela di due cittadini lucchesi abbandonati dalle istituzioni”, conclude.

Di vergogna, indignazione e indifferenza da parte dell’Asl parla anche Debora Tonietti, mamma single di 3 ragazzi di 19, 15 e 11 anni risultati tutti positivi: lei dal lunedì 27 dicembre è confermata, insieme ai figli, mercoledì 29 con tampone molecolare effettuato nell’ospedale di Lucca.

“Non sto a raccontare l’odissea per prenotare i tamponi sul portale. Quello che invece vorrei raccontare – dice la madre – è l‘assoluta dimenticanza se non indifferenza, fino ad oggi da parte dell’Asl in quanto non abbiamo mai ricevuto comunicazione di inizio isolamento, né informazioni su come e quando fare i tamponi di controllo. Per non dire che nonostante la mia chiamata tempestiva per il ritiro della spazzatura, senza aspettare che fosse l’Asl a farlo, non so più dove mettere i sacchi”.

“E poi, oltre al danno la beffa. Stufa di essere ignorata – prosegue – chiamo il mio medico per sapere quando e come fare per i tamponi di controllo. Il medico mi fa la richiesta, ma ovviamente è impossibile prenotarli in ospedale, non ci sono posti”.

È giusto – si chiede Debora – che una famiglia risultata positiva e dimenticata da tutto il sistema sanitario, debba pagare un minimo di 60 euro per fare 4 tamponie, laddove risultassero anche negativi, non possa uscire perché, non avendo avuto la comunicazione di inizio isolamento, figuriamoci se ti comunicano la fine? E se esco ugualmente rischio di non poter entrare da nessuna parte perché non ho il green pass aggiornato, oltre che rischiare una multa di 600 euro perché risultiamo in isolamento”.

Tutto ciò è veramente vergognoso. Ci sono tante associazioni di volontariato al quale potrebbero rivolgersi per farsi dare una mano nel gestire tutto questo”, conclude.