Rischio caos al ritorno in classe: in provincia di Lucca un via con 10 assenti in ogni istituto tra docenti e collaboratori
La dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale: “Se già prima delle vacanze la situazione era complicata, con centinaia di classi in quarantena, temo che possa diventare ingestibile”
Ogni istituto partirà con un minimo di dieci persone assenti, tra docenti e collaboratori scolastici. È questo il quadro che si presenta, in provincia di Lucca, alla vigilia del ritorno degli alunni in aula, previsto tra domani (7 gennaio) e lunedì (10 gennaio).
Se infatti da un lato il governo ha fissato ieri (5 gennaio) le nuove regole per gestire i casi di positività tra gli studenti e garantire le lezioni in presenza, dall’altro lo stesso ritorno potrebbe complicarsi data l’assenza di molti insegnanti, già in quarantena per positività o contatti stretti, e la conseguente difficoltà a trovare un così alto numero di supplenti. Una situazione che in molti casi potrebbe portare i dirigenti scolastici, fin da subito, a optare per la didattica a distanza. Complessa, dunque, la ripartenza per chi si troverà già da domani ad affrontare la questione sul campo, con un indice di contagio che non azzarda a diminuire ma che anzi è ancora lontano dal picco, previsto dagli esperti per metà gennaio. Da qui le perplessità della dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara Donatella Buonriposi che già nei giorni scorsi si era dichiarata favorevole allo slittamento della riapertura delle scuole.
“Il quadro è m0lto complesso, aggravato da un virus che continua a galoppare – spiega -. Noi dobbiamo ragionare su un doppio fronte per evitare che tornino a riempirsi gli ospedali: se da un lato ci sono gli alunni e le loro famiglie, per i quali sono state fissate nuove regole, dall’altro ci sono gli insegnanti e i collaboratori scolastici. Questi ultimi fondamentali più che mai dato le nuove disposizioni per l’igienizzazione degli ambienti e la loro funzione di ‘custodi’ nelle scuole di paese. Ma in questo momento tanti di loro si trovano in isolamento per positività o per contatti o a casa perché soggetti fragili. In ogni istituto del territorio mancano almeno dieci persone. Così già da domani ogni scuola inizierà a chiamare i supplenti da una lista che si esaurirà facilmente dato lo scarso numero di disponibilità e l’alta richiesta. Finirà che molte classi si troveranno scoperte già dalle prime ore del suono della campanella, non essendo previsto lo smartworking per gli insegnanti”.
“Noi faremo il possibile per scongiurare una didattica che crea disservizi ma siamo nel mezzo di un virus che continua a galoppare, di una Asl che non ce la fa a stare dietro ai ritmi del contagio e di una situazione che potrebbe diventare, nel giro di pochi giorni, insostenibile. Certo, è vero che la scuola è un ambiente protetto, ma ci si contagia anche in aula, perlopiù con una variante molto più trasmissibile delle altre: basta togliersi la mascherina un attimo per bere o per mangiare – prosegue la dirigente -. Senza contare poi i soggetti fragili: in una classe di 20 alunni in media ce ne sono almeno due e sono i genitori stessi ad aver paura per la loro salute e a chiedere la dad. Se già prima delle vacanze la situazione era complicata, con centinaia di classi in quarantena, temo che a breve possa diventare ingestibile per chi si trova ad affrontarla sul campo”.
Ad aggravare un quadro già di per sé non roseo c’è poi la questione dei trasporti: mancano gli autisti e, sebbene Autolinee Toscane abbia messo in campo il personale disponibile per garantire le corse negli orari scolastici, alcuni alunni potrebbero rimanere a piedi in assenza del servizio bus.
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Questi i motivi che hanno spinto in questi giorni molti presidenti di regione a chiedere lo slittamento della riapertura delle scuole. Richieste che non sono state accolte dal governo, che ha però fissato le nuove regole per quarantene e didattica a distanza. Da domani (7 gennaio) negli asili e nei nidi con un positivo in classe sarà sospesa l’attività per 10 giorni, alle primarie con un positivo saranno fatti test antigenici e molecolari a tutta la classe mentre con due positivi si finirà in dad per 10 giorni. Infine per le medie e per le superiori con fino a due casi in classe è prevista l’autosorveglianza, l’utilizzo di mascherine Ffp2 e la didattica in presenza. Qui la dad scatterà con tre casi in classe, solo per i ragazzi che non abbiano concluso il ciclo vaccinale o siano guariti da più di 4 mesi, mentre per gli altri autosorveglianza e didattica in presenza con mascherine Ffp2.