Cassazione conferma la condanna per un pusher, mail telefonino gli va restituito

I carabinieri gli avevano sequestrato 100 grammi di cocaina, 37mila euro in contanti e uno smartphone
Confermata condanna e confisca di alcuni beni per un pusher di origine marocchine, ma il telefono cellulare gli va invece restituito.
Così ha stabilito la suprema Corte di Cassazione nei confronti del 50enne che era stato arrestato a primavera dello scorso anno e condannato in estate. A seguito di patteggiamento, infatti, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lucca aveva applicato all’imputato la pena di 3 anni e 2 mesi di reclusione e 14mila euro di multa per la cessione di una dose di cocaina, l’illecita detenzione di 20 grammi sempre di cocaina, divisi in 31 dosi, e di altri 102,5 grammi di cocaina, a in Lido di Camaiore il 15 aprile 2021.
Il gip aveva, altresì, disposto il sequestro ai fini della confisca, degli strumenti del bilancino e del telefono cellulare, e della somma di circa 37940 euro in contanti. Ma per gli ermellini il telefonino gli va restituito. “La confisca facoltativa è legittima solo quando sia dimostrata la relazione di asservimento tra cosa e reato, nel senso che la prima deve essere oggettivamente collegata al secondo non da un rapporto di mera occasionalità, ma da uno stretto nesso strumentale, che riveli effettivamente la probabilità del ripetersi di un’attività punibile”.
Nel pomeriggio del 15 aprile del 2021 i carabinieri avevano notato un giovane avvicinarsi con la propria auto nei pressi dell’abitazione in questione e, poco dopo, il 50enne che si avvicinava al suo finestrino e gli passava velocemente un involucro prima di allontanarsi. Il movimento sospetto aveva incuriosito i militari che sono subito intervenuti fermando entrambi i soggetti ed identificandoli. In effetti, il sospetto è risultato subito fondato poiché all’interno dell’involucro vi era una dose di cocaina che il ragazzo aveva appena acquistato.
A quel punto, una pattuglia dell’Arma aveva portato in caserma l’acquirente che era stato segnalato alla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti mentre altre due pattuglie hanno fatto scattare il blitz all’interno dell’appartamento in uso allo straniero e, nel corso della perquisizione, hanno rinvenuto altre 32 dosi di cocaina già confezionate per 31 grammi in totale, un involucro contenente oltre 100 grammi di altra cocaina ben nascosto in un armadio, alcuni materiali per il confezionamento dello stupefacente e la somma di quasi 40mila euro in banconote di vario taglio, verosimilmente provento dell’attività di spaccio. Lo spacciatore era stato quindi arrestato e trasferito in carcere. Dall’arresto il processo ora terminato.