Famiglia senza luce e gas a San Donato, la controparte: “Colpa di morosità”

20 gennaio 2022 | 12:35
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Il legale della persona chiamata all’eredità della casa: “Siamo disponibili al dialogo e a trovare una soluzione”

La vicenda della famiglia di San Donato, rimasta senza utenze da una settimana, si compone di un nuovo tassello e a raccontare la sua versione della storia stavolta sono i chiamati all’eredità del proprietario di casa, deceduto improvvisamente, per nome del proprio avvocato, Vincenzo Locane. Secondo il legale il distacco delle utenze sarebbe dovuto “ad una morosità” e non alla volontà dei parenti più prossimi del proprietario deceduto improvvisamente.

A recarsi nello studio del professionista è stato lo zio del defunto, una persona anziana con un passato da medico e adesso in pensione, molto stimato per la sua professionalità e umanità, “lamentando condotte aggressive nei suoi confronti, da parte di una cittadina di nazionalità marocchina, conduttrice in locazione di due stanze, un bagno ed una rimessa al piano terreno dell’immobile di proprietà” del nipote.

L’avvocato Locane, precisa che il suo assistito “agisce secondo quanto disposto dall’articolo 460 del Codice Civile e si riserva quindi, nei termini di legge, di accettare l’eredità all’esito degli accertamenti in ordine alla consistenza patrimoniale dell’asse ereditario. Nelle more, si è premurato di chiudere la casa abitata dal defunto (morto prematuramente ed improvvisamente) ed è comunque disponibile, mio tramite, a risolvere eventuali problemi”.

Secondo quanto sostenuto dall’avvocato, il chiamato all’eredità “non riveste, ad oggi, la qualifica di erede e nessuna obbligazione giuridica o patrimoniale ha nei confronti della signora, che lo ha accusato, senza fondamento alcuno e con reiterate comunicazioni verbali, anche via telefono, di averla privata dell’energia elettrica – prosegue l’avvocato -. In realtà, come risulta dall’esame della fattura rinvenuta nella cassetta postale del defunto, l’utenza è stata verosimilmente sospesa – o limitata nella potenza – dal fornitore a causa della consistente morosità indicata di 969,48 euro. Morosità che non può certo riguardare il mio assistito e che, una volta sanata, agevolerà la regolare fruizione della fornitura”.

I figli della persona chiamata all’eredità “mi hanno incaricato di tutelare la salute del predetto anziano che, a causa delle insistenze della straniera, ha già accusato un malore che lo ha costretto a ricorrere alle cure dell’Ospedale di Lucca. Ho quindi contattato, il 14 gennaio, la Stazione dei Carabinieri di Lucca, san Concordio, per chiedere di voler invitare la straniera a desistere dalle descritte condotte e di rivolgersi al mio studio per ogni eventuale comunicazione attraverso il suo legale di fiducia, avvocata Natascia Carignani, peraltro già avvisata telefonicamente”.

Dalle parole dell’avvocato si evince che è stato tentato un approccio con la locataria per trovare una soluzione: “Nei giorni successivi – spiega ancora l’avvocato -, con spirito collaborativo, ho avuto contatti, sia telefonici che per posta elettronica, con l’avvocata Carignani (che difende la locataria), con l’assistente sociale e con l’ispettrice della polizia municipale di Lucca, al fine di dirimere la questione e trovare una soluzione che possa soddisfare gli interessi delle parti. Contemporaneamente, mi sono attivato per individuare eventuali altri chiamati all’eredità e per accertare la consistenza del patrimonio relitto”.

L’avvocato Vincenzo Locane smentisce di non aver risposto alla locataria, sottolineando che si è “attivato immediatamente sia per telefono e per email per risolvere la questione, conservandone copia per dimostrare la sua buona fede”.