L’avvocato: “Santini non è stato condannato per diffamazione”

Il legale del leader di SìAmo Lucca: “Contro la sentenza della causa faremo ricorso”. Lista civile va all’attacco
Remo Santini, il leader di SìAmo Lucca “non è stato condannato per diffamazione”. Lo ribadisce e precisa oggi il suo legale Lorenzo Natali, riferendosi all’esito della causa civile intentata dall’assessore Francesco Raspini e che lo ha visto condannare. Una sentenza contro cui anche l’avvocato conferma che Santini farà ricorso.
“Remo Santini non è stato condannato per diffamazione, in quanto egli non ha commesso alcun reato – scrive l’avvocato Lorenzo Natali -. L’assessore Raspini ha intentato e vinto una causa civile, in primo grado, per risarcimento del danno non patrimoniale derivante dall’utilizzo di alcune espressioni proferite dal signor Santini, ritenute lesive dell’onore e della reputazione del signor Raspini, ma – sottolinea l’avvocato Natali – non vi è stata alcuna condanna per diffamazione, trattandosi di reato che può essere accertato e punito solo ed esclusivamente dal giudice penale. Nel caso di specie, si tratta di una causa civile di risarcimento danni da illecito civile. Confermo che Remo Santini proporrà appello nel merito contro l’ordinanza”.
Sulla vicenda si esprime anche Lista civile: “Diciamo innanzitutto – si legge in una nota -che Remo Santini non è stato ‘condannato per diffamazione’. Nel post sulla sua pagina Facebook l’assessore esordisce con un ‘Remo Santini condannato per diffamazione nei miei confronti’. Ebbene tale affermazione è falsa. Le ‘condanne per diffamazione’ le pronuncia e le può pronunciare solo il giudice penale. Il giudice civile non condanna per diffamazione. Il giudice civile condanna al risarcimento del danno all’immagine, conseguente ad un comportamento ingiusto altrui, e la condanna in primo grado attiene a questo aspetto. Per un laureato in giurisprudenza, quale Raspini, ciò è ovvio; è indubitabile che egli ne sia perfettamente consapevole”.
“E se è ovvio, è anche evidente che si è voluto giocare sul fatto oggetto del giudizio civile definendolo impropriamente diffamazione – sostengono da Lista civile – laddove la diffamazione è e non può che essere un reato. E per tale reato Remo Santini non è stato affatto condannato. Ma Raspini non si limita a diffondere una notizia che può dare di Santini un’immagine pubblica distorta; usa il nome e il cognome dell’ex responsabile della Comunicazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca adombrando che la dichiarazione di Santini abbia addirittura concorso al decesso del compianto Marcello, amico di tutti noi”.