Sparatoria a Torre del Lago, chi ha premuto il grilletto? Gli esiti dello Stub attesi per martedì

Il padre resta ai domiciliari, il figlio in carcere a Massa
Per sapere realmente chi abbia sparato al vigile del fuoco nel pomeriggio di follia in via Boheme a Torre del Lago, nonostante le dichiarazioni sia del figlio Gianluigi che del padre Adelmo Ragoni, quest’ultimo “reo confesso” che ha anche asserito di essere rammaricato di aver preso male la mira, occorrerà attendere l’esame dello Stub.
I risultati dell’esame, effettuato su entrambi, al momento accusati di tentato omicidio in concorso e detenzione illegale di arma, la pistola, una Galesi modello 1930, calibro 6,35, in dotazione degli ufficiali dell’Esercito durante la Seconda Guerra Mondiale, sono attesi per martedì prossimo.
Solo questo test potrà indicare con certezza chi dei due abbia premuto il grilletto, ferendo al petto, per fortuna non in modo grave, il pompiere che aveva tentato di aprire la porta dell’appartamento per permettere di eseguire un Aso, accertamento sanitario obbligatorio, al personale del 118.
Intanto, dopo l’udienza di convalida, il padre, ex militare dell’Arma, resta ai domiciliari, vista l’età, 90 anni, mentre il figlio, 44 anni, è in cella al carcere di Massa.
Solo dopo 8 ore di trattative, andate a vuoti, con padre e figlio barricati in casa, i due erano stati arrestati dai Nocs, che avevano fatto irruzione nell’abitazione.