Future mamme: all’ospedale Versilia un test per prevedere la gestosi

24 gennaio 2022 | 15:00
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Future mamme: all’ospedale Versilia un test per prevedere la gestosi

Lo screening nel reparto diretto dal primario Antonelli e coordinato dal dottor Sacco

Un progetto pilota per le mamme in attesa all’ospedale Versilia.

Nel reparto di ginecologia e ostetricia, diretto dal neo primario Andrea Antonelli, è attivo da qualche giorno uno screening sulla gestosi, patologia molto temuta per chi è incinta e che, secondo le statistiche, colpisce il 3% delle donne.

Un progetto, questo, come ha voluto sottolineare lo stesso direttore del reparto, promosso e coordinato dal ginecologo Alessandro Sacco

La pre-eclampsia, come noto, non sempre presenta sintomi (mal di testa, gonfiori) ed è molto pericolosa sia per la vita del feto che della gravida

Cosa è la preeclampsia?

“E’ una patologia della gravidanza che si manifesta, nella maggior parte dei casi, con aumento della pressione materna e la presenza di proteine nelle urine. La preeclampsia insorge dopo la ventesima settimana di gravidanza. Riguarda circa il 2-3 % delle gravidanze e, nei casi più gravi, si possono avere importanti complicanze sia a carico della madre che del feto, inoltre, in circa lo 0,2-0,8% delle gravidanze, la preeclampsia insorta in epoca gestazionale precoce, richiede l’anticipazione del parto prima della 37a settimana, con conseguente rischio elevato di complicanze neonatali legate alla prematurità”.

Perché viene la preeclampsia?

“Ci sono molte teorie che riguardano l’insorgenza di questa patologia. Probabilmente nelle prime fasi della gravidanza, quando si forma la placenta, il sistema microcircolatorio subisce delle alterazioni che determinano, successivamente, la patologia. In queste donne a rischio di sviluppare la preeclampsia, la ricerca ha dimostrato una concentrazione più bassa del normale di due due ormoni di origine placentare: la Plgf e la Papp-A”.

Quali sono le gravidanze più a rischio?

“Le donne con test di screening positivo per preeclampsia e tra queste le donne fumatrici con elevato peso, donne diabete mellito, malattie autoimmuni lupus eritematoso sistemico (Les) , la sindrome da anticorpi anti fosfolipidi. E’ più frequente in donne che hanno familiarità da parte della madre e nelle donne che hanno avuto una precedente gravidanza con preeclampsia o bambini piccoli per peso alla nascita. Inoltre alcune etnie e le gravidanze che insorgono dopo la procreazione assistita omologa ed eterologa”

Come viene calcolato il rischio di sviluppare la preeclampsia in gravidanza ?

“Il calcolo del rischio della preeclampsia si può eseguire in associazione al test combinato tra 11 e 13 settimanein concomitanza dello screening per la trisomia 21, o sindome di Down , aggiungendo la valutazione della pressione arteriosa materna e la flussimetria delle arterie uterine (vasi uterini materni) oltre al dosaggio nel sangue materno della proteina plasmatica A associata alla gravidanza (Papp-A) e di una proteina chiamata fattore di crescita placentare (Plgf)”.

Performance dello screening?

“E’ possibile identificare tra 81-94% dei casi”

Cure?

“Le donne che rientrano nello screening positivo per preeclampsia sono considerate al alto rischio di sviluppare laPEe. In questo gruppo di donne la somministrazione dell’aspirina al dosaggio di 150 milligrammi al giorno  riduce il rischio di sviluppare la preeclampsia nella sua forma piu’ severa  fino al 90% dei casi . In queste gravidanza ad alto rischio, si identifica un percorso dedicato e personalizzato per seguire al meglio ogni gravidanza”