Conflitto Russia – Ucraina, il ‘generalissimo’ Palmeri dal Donbass rompe il silenzio: “Non credo ci sarà una guerra, qui la gente vuole la pace”

5 febbraio 2022 | 14:24
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Conflitto Russia – Ucraina, il ‘generalissimo’ Palmeri dal Donbass rompe il silenzio: “Non credo ci sarà una guerra, qui la gente vuole la pace”

L’esponente di estrema destra: “Un conflitto sarebbe una tragedia per l’Europa e per il mondo”. E sulle elezioni a Lucca: “Barsanti? Troppo presto perché faccia il candidato di tutto il centrodestra”

Da Lucca al Donbass. Sono ormai 8 anni che Andrea Palmeri ha lasciato la città per andare a combattere a fianco dei separatisti ucraini.

L’ex “generalissimo” di estrema destra dei Bulldog, gli ultras lucchesi, con precedenti ampiamente noti alle cronache locali, diverse condanne alle spalle, l’indagine dei Ros liguri, con l’accusa di aver reclutato mercenari italiani e di essere l’anello di collegamento tra i reclutati e i Lupi di Vladimir Putin (il reato ipotizzato è quello di arruolamento o armamenti non autorizzati al servizio d’uno stato estero, punito con pene tra i 4 e i 15 anni), e una condanna, in primo grado, a 5 anni per avere partecipato come mercenario ed avere reclutato combattenti (condanna che Palmeri considera ingiusta e in attesa del processo di appello ribadisce: “Mai sono stato né un mercenario né un reclutatore”) si trova ancora nella autoproclamata repubblica popolare dei Lugansk, anche se da tempo ha lasciato le armi con cui ha combattuto a fianco dei cittadini dell’Ucraina orientale per darsi a missioni umanitarie, a favore soprattutto di bambini e di ospedali.

Era l’agosto del 2014 quando Andrea Palmeri aveva fatto sapere di essere andato nel Donbass per combattere a fianco dei miliziani. Guerra e non solo. Da guerrigliero filorusso era diventato volontario del Save Donbass people in una situazione sempre più drammatica, con la popolazione civile che stava vivendo una catastrofe umanitaria. Recente la notizia del tentativo di un suo rapimento con agenti ucraini, sotto copertura, che avrebbero cercato di farlo sparire: 15mila dollari per l’operazione. Nel caso il rapimento fosse fallito lo avrebbero ucciso. Poi i sabotatori furono arrestati e Andrea Palmeri, dopo un periodo trascorso in un luogo segreto e sicuro, è tornato attivo, ed anche a scrivere sui social.

La redazione gli ha chiesto un parere sugli ultimi eventi che vedrebbero prossimo un conflitto tra la Russia di Putin, che ha sempre fiancheggiato i separatisti, e l’Ucraina. 

Che sta succedendo?
“In molti mi hanno scritto e telefonato per sapere cosa sta succedendo. La mia risposta è niente! O meglio niente di diverso da quello che succede ogni giorno da sette anni di finto “cessate il fuoco”. La parte ucraina non ha mai smesso di violare gli accordi di Minsk, lo stillicidio e i quotidiani bombardamenti delle zone che si trovano vicino alla linea di contatto non si sono mai interrotti e ogni mese si contano decine di morti. La differenza è che prima i media occidentali avevano l’obbligo di tacere su queste, chiamiamole, “violazioni”. Da novembre a questa parte invece hanno ricevuto l’obbligo di parlarne ed ecco che all’improvviso tutti si sono ricordati che qui c’è una guerra. Solo che ora si racconta di una terribile invasione russa. Ti ricordo che secondo la narrativa del governo ucraino sono sette anni che combattono contro l’esercito russo. Logicamente non era così. Sebbene il supporto russo a coloro che in disaccordo del golpe di Maidan hanno preso le armi, per non essere massacrati come ad Odessa nel 2014, è evidente ma perlopiù economico e logistico. Ma tralasciamo questi aspetti, sarei troppo lungo…”.

Come vivono nel Donbass la paura di una nuova guerra?
Qui la gente fa la vita di tutti i giorni, nessuno si aspetta una nuova guerra. Ti ripeto questo allarmismo si vive solo sulle testate occidentali che all’unisono raccontano la favola dell’invasione russa. E poi si ha il coraggio di dire che in Cina o in Russia non esiste la libertà di informazione. Io credo che non esista in nessun posto, purtroppo. Qui la gente non crede ad un invasione russa dell’Ucraina, ha piuttosto paura che l’Ucraina venga obbligata ad attaccare le due repubbliche. Qui la gente è stanchissima della guerra, vuole la pace, vuole una vita normale ed una stabilità economica. E nonostante i sette anni di guerra e sofferenze, la stragrande maggioranza vuole essere ammessa alla federazione russa. La vita da repubblica ha un riconoscimento limitato e troppi svantaggi, anche se ormai gran parte dei cittadini hanno ricevuto il passaporto russo”

Secondo te si arriverà davvero ad un conflitto?
“Non so se si arriverà ad un conflitto, penso che il reale svolgimento dei fatti e le trattative tra americani e russi siano sconosciuti ai più. Posso dirti la mia opinione come persona che vive sul posto e conosce le dinamiche. Secondo me in Ucraina nel 2014 con il golpe di Maidan è stato imposto un governo filo-occidentale. Questi accadimenti quando hanno successo e sono sponsorizzati da coloro che si considerano i buoni del mondo si chiamano rivoluzioni contro la tirannia, rivolte popolari per la democrazia. Se non hanno successo o sponsorizzati da altri si chiamano golpe o terrorismo. Il problema di base è questo. Dopo questo fatto in Ucraina si gioca una partita tra America e Russia, con l’Europa che assiste passivamente. Sono gli americani che hanno creato e sponsorizzato il tutto, le parole dette dalla diplomatica americana Victoria Nuland nel 2014 io le ricordo bene. Faccio questa premessa per dire che l’Europa sta purtroppo subendo tutta questa vicenda. Ti ricordo che i deboli accordi di pace del 2015 esistono solo grazie a Francia e Germania, e alla grande opera della Merkel, l’unico grande politico europeo di spessore. In questo momento manca un forte politico europeo che si faccia garante della pace ed essere in balia agli umori americani è molto preoccupante. Io non credo che ci sarà un invasione russa, logicamente sono altresì sicuro che se ci sarà un attacco ucraino alle due repubbliche ci sarà un intervento russo. Ma avendo visto la guerra prego sempre perché non ci sia e si risolva tutto con la diplomazia. Certo una soluzione andrà trovata,  a nessuno in Europa giova questa situazione di guerra continua. Questa situazione giova solo a chi vuole dividere la Russia dall’Europa, non devo certo dire chi è”.

L’invasione russa in Ucraina sarebbe un disastro?
“Un’invasione russa in Ucraina sarebbe innanzi tutto una tragedia enorme dal punto di vista di vite umane perché sarebbe una guerra di grande distribuzione. Sarebbe una tragedia per l’Europa e per il mondo. E soprattutto non si sa dove si potrebbe arrivare. Non penso che questo accadrà mai. Anche se la Russia è stanca delle continue provocazioni del blocco occidentale e ha gridato la propria rabbia e chiede di venire ascoltata, non penso proprio invaderà l’Ucraina. Ti ripeto è solo propaganda. Non si invade un paese come l’Ucraina con 100mila soldati, sembra una cosa che capirebbe anche un bambino. Quelle forze servono solo per difendere le due repubbliche se vi fosse un attacco ucraino. Questo la Russia l’ha detto chiaramente: non lascerà che venga compiuto un genocidio contro la popolazione delle repubbliche. Secondo me Putin ha solo tracciato la sua linea rossa , ma nessuno qui crede che si appresta ad invadere l’Ucraina, non avrebbe senso. La Russia cerca la via della diplomazia, se anche dall’altra parte è così possiamo stare tranquilli. Penso che nessuno voglia o auspichi una guerra tra due potenze nucleari, non ci sarebbe un vincitore, lo sanno tutti”.

Potrebbe trasformarsi in una guerra europea, o peggio nella terza guerra mondiale?
“Secondo me la terza guerra mondiale è già in corso. Si sta già combattendo nel campo dell’economia e dell’informazione. La propaganda sui mezzi di informazione dalla vostra parte, come dalla nostra, è asfissiante. Economicamente si sta andando verso un mondo diviso in blocchi e la pandemia sta peggiorando questa situazione. Penso che si prospettano anni molto duri. Mi dispiace solo riscontrare che l’Europa in questo scenario è un competitor assente. Io penso che Russia e Europa dovrebbero essere partner e non nemici, economicamente sarebbe un vantaggio enorme per tutti. Ovvio che a qualcuno questo non va bene. Anche la Nato, come associazione difensiva aveva senso durante la guerra fredda. Io non vedo la Russia come un nemico e nessuno la dovrebbe vedere come tale, per questo sicuramente la Nato non deve difenderci dalla Russia”.

Se si tornasse alle armi, combatteresti ancora?
“Certamente, come cittadino della Repubblica, se attaccati, non scapperò, prenderò le armi. Ti ripeto: prego però per la pace, perché se ripartirà la guerra questa volta sarà terribile e inoltre ucraini e russi sono popoli meravigliosi e storicamente fratelli, quindi l’unica soluzione può essere solo la diplomazia, e se non ci fossero pressioni esterne avrebbero già trovato un accordo”.

Un’ultima domanda: se tu fossi in Italia, chi voteresti come sindaco di Lucca?
Non sono troppo aggiornato sul gossip politico lucchese. Ti dico chi non vorrei non vorrei un altro sindaco di centrosinistra. Barsanti è bravo ma è presto per lui per fare il sindaco di tutto il centrodestra. Sempre se esiste ancora, si dovrebbe trovare una persona in grado di rappresentare il cambiamento. Sono fuori da troppo per farti un nome. Serve una persona che abbia carisma, ma che sia un buon amministratore e che prenda anche i voti dei moderati”.