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In centinaia in piazza per la pace in Ucraina. La comunità che risiede a Lucca: “Non lasciateci soli”

26 febbraio 2022 | 17:13
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Anche Lucca ha risposto presente aderendo alla mobilitazione nazionale della rete di Peacelink

Mettiamo la pace al centro. In centinaia, associazioni, partiti politici e singoli cittadini si sono riuniti oggi (26 febbraio) in piazza Napoleone per una mobilitazione generale contro la guerra in Ucraina.

Alla manifestazione hanno aderito più di sessanta associazioni del territorio, molti cittadini a titolo personale e istituzioni come Comuni e la Provincia di Lucca.

sindaci e rappresentanti degli enti in piazza per la pace in Ucrainasindaci e rappresentanti degli enti in piazza per la pace in Ucrainasindaci e rappresentanti degli enti in piazza per la pace in Ucraina

Presente anche la comunità ucraina che risiede in città, che ha bloccato più volte gli interventi al grido di “Ucraina libera, Putin assassino”.

Tanti gli interventi dei partecipanti alla manifestazione. Apre Fiorello Miguel Lebbiati, rappresentante delle Sardine di Lucca: “In questi giorni sapevamo che c’era questa manifestazione e mi sentivo a disagio. Ieri ho sentito però un mio fratello rom ucraino che è qui in Italia a studiare ma in contatto con la sua famiglia in Ucraina e mi ha detto che avrei portato qui la sua voce. Questo mio amico ha detto che l’Italia e l’Europa tutta, si deve preparare all’accoglienza e mi trova d’accordo. L’Europa non è pronta a farlo, si è visto con l’immigrazione proveniente dalla Libia e quante persone sono state lasciate morire nei lager libici. Mi ha inoltre detto che c’è bisogno di sanzioni, sanzioni rapide e forti, perché per ogni ucraino ucciso è un pezzo di Europa che muore”.

Le parole dell’intervento si spengono di fronte alla urla di alcune donne della comunità ebraica che gridano: “Non servono sanzioni serve un aiuto, le sanzioni non servono a niente!”.

Viene dato il microfono ad una donna, sul suo volto si vede tutta la sofferenza del popolo ucraino: “Io ho mio figlio e mia mamma in Ucraina, che adesso muoiono. Muoiono i nostri figli i nostri genitori, i nostri anziani. Voi dove siete? L’Europa adesso dov’è?”.

Francesco Cerasomma, sempre delle Sardine lucchesi aggiunge: “Siamo centinaia di persone in tutta Italia che si stanno organizzando con assemblee, riunioni, manifestazioni, come la nostra. Siamo un popolo di centinaia di organizzazioni sociali e politiche con una grande storia in Italia e in Europa. La storia di chi avrà sempre ragione mentre i potenti del mondo mentivano e calpestavano le vite umane per interessi geopolitici ed economici. Siamo il popolo della pace, quello che sente il dolore delle vite perdute, la paura degli sfollati, la sofferenza dei feriti, come fossero nostre sofferenze. Il popolo della pace chiede alla Russia di fermare l’invasione dell’Ucraina, fermare l’avanzata delle truppe, chiede all’Europa di intervenire per trovare una soluzione diplomatica”.

Anche il pastore della chiesa greco-ortodossa che trova sede alla chiesa di Santa Giulia ha parlato commentando “il vile attacco di Putin a un popolo che vive la guerra dal 2014”: “Oggi è un giorno triste per l’Ucraina e gli ucraini, ma non solo oggi – dice padre Volodymyr LyupakDal 2014 il nostro capo della chiesa ha chiesto a tutto il mondo di non lasciare sola l’Ucraina davanti ad una aggressione e ad una ingiustizia perché se la lasciate adesso tra non molto tutto il mondo dovrà tornare qua, ed è andata così. Oggi il mio paese è stato attaccato con la scusa di un’operazione terroristica, ma all’interno dei confini del nostro paese. Siamo stati attaccati ed è questa la verità, la verità dei fatti. Siamo vittime questa e la verità non ci sono punti di vista diversi, Ucraina adesso sta operando una difesa legittima ed è una cosa naturale, devi difenderti di fronte all’aggressione, ma il nostro cuore deve rimanere in pace. La pace è più di assenza della guerra. Nel 2014 si parlava tanto della pace, ed è un grande dono di Dio e chi può avere questo dono del Signore? Chi apre il proprio cuore, chi non si chiude nell’orgoglio chi non si chiude di fronte a degli interessi personali e chi riconosce la sofferenza degli innocenti”.

Un ragazzo ucraino prende la parola: “Si parla tanto di pace ma noi non siamo coloro si nasconderanno. Qui in questo paese potete lamentarvi ma la democrazia c’è sempre stata, bene o male è sempre presente. Voi potete parlare di pace, non noi, noi veniamo bombardati sedici ore al giorno. Quello che stiamo chiedendo noi è di avere un tetto sopra la testa, le parola di pace sono un bel gesto, ma non basterà per aiutare i miei amici, i miei parenti che stanno morendo. Quello che stiamo chiedendo è qualcosa di sicuro e concreto. In televisione c’è troppa propaganda russa”.

Alla fine spuntano anche le candele accese, che accompagnano una preghiera per la pace: sono il simbolo della flebile luce della pace e della vita umaba, spazzate via dalle bombe dell’esercito russo di Putin. Le iniziative per tenere alta l’attenzione sul conflitto in Ucraina proseguiranno anche nei prossimi giorni. Domani la mobilitazione di +Europa, Azione e Italia Viva, lunedì sera la preghiera per la pace della Comunità di Sant’Egidio.

La manifestazione di oggi si è tenuta a Lucca nel giorno della mobilitazione nazionale della rete di Peacelink, a cui l’iniziativa aderisce formalmente. Si è voluto così rappresentare un momento di riflessione e testimonianza sul conflitto in atto, così come per tutti i luoghi del pianeta in cui la guerra è palese o latente.

Altre iniziative si sono tenute in provincia. Passeggiata di Viareggio animata da centinaia di persone nel pomeriggio da un presidio per dire ‘no alla guerra’ della Russia all’Ucraina. L’iniziativa è stata organizzata da Porti aperti, associazione che raccoglie sensibilità civiche, politiche e personali schierate in favore di coloro che fuggendo da guerre e da persecuzioni ed emigrano. All’iniziativa hanno preso parte anche altre associazioni locali ed esponenti della politica. Non è stata l’unica iniziativa sulla costa della Versilia a favore della pace.

Viareggio ha aderito alla campagna digitale del ministero della cultura per ricordare il dolore della guerra e il valore della pace, coinvolge musei, biblioteche, archivi e istituti culturali statali. A Seravezza dove il Comune condanna fortemente l’aggressione russa ai danni del popolo ucraino e auspica un’azione risolutiva da parte della diplomazia internazionale, il sindaco Lorenzo Alessandrini annuncia pronto sostegno a cittadini e famiglie ucraine abitanti sul territorio “oltre a collaborare con tutte le organizzazioni religiose e umanitarie anche locali per favorire iniziative di accoglienza alle popolazioni colpite”.

L’osservatorio per i diritti del Comune di Lucca e le associazioni aderenti organizzano una raccolta di beni di prima necessità.  Il convoglio sarà organizzato dall’associazioneColors for Peace, coadiuvata dal Robert F. Kennedy Human Rights Italia.
Si fa urgente richiesta dei seguenti prodotti: kit sanitari, bende, coperte, calze pesanti, calzini, scatolame e cibo a lunga conservazione

A Lucca la raccolta avverrà nei locali dell’Auser in via Pisana 255 a Sant’Anna (accanto alla pasticceria Stella) nei seguenti giorni: domani (27 febbraio) dalle 9,30 alle 19, da lunedì (28 febbraio) a mercoledì dalle 9 alle 17. Alla campagna ha aderito anche il Comune di Stazzema.

Per informazioni sulla consegna: 340.1202457.