In tanti in San Frediano per l’ultimo omaggio al maestro Gaetano Giani Luporini
Oggi (2 marzo) i funerali in basilica dove hanno risuonato anche le note del violino di Maurizio Bologni
Commovente addio per il maestro e compositore lucchese Gaetano Giani Luporini, scomparso a Barga lo scorso 27 febbraio. Oggi (2 marzo) l’artista è stato ricordato durante il funerale che si è tenuto alla basilica di san Frediano, da amici e parenti che si sono voluti stringere intorno alla moglie Giovanna e ai nipoti, affranti per il vuoto incolmabile dovuto alla sua scomparsa.
A presiedee la messa in ricordo di Gaetano, è stato il parroco del centro storico e amico musicista, don Lucio Malanca che con queste parole, ha voluto ricordare il grande compositore lucchese: “Questo è un momento doloroso, però noi cerchiamo, come l’ha cercato sempre Gaetano, la presenza di Dio, tutti, credenti e non credenti, cristiani e non cristiani, cerchiamo tutti il Signore. È con questo spirito che ci avviciniamo a questa liturgia per poter dare il nostro saluto e conservare come un patrimonio, quella che è stata la vita di Gaetano. La sua esperienza di musicista e di uomo che tutti voi certamente avete apprezzato”.
“Non è facile devo dire – prosegue monsignor Malanca – prendere la parola in una circostanza come questa. È il profondo rapporto che in tanti anni mi ha legato alla persona, quel musicista straordinario che è stato Gaetano, oltre al fatto di essere entrato come insegnante all’istituto musicale Boccherini quando lui era direttore, a non rendermi semplice nel dolore questo momento. In cui è necessario prendere la parola come prete, per raccontare lo strazio e al contempo la ricerca in Dio della consolazione, proprio per questo strazio che durerà, certamente per molto tempo. L’essere umano non può vivere senza speranza, la virtù più umile, la più bambina, che piace di più a Dio, che lo stupisce e lo meraviglia, perché richiede il nostro travaglio. Tutti abbiamo vissuto, anche Gaetano, in questa ricerca inesauribile della speranza. Dice Borges che non si sa bene se la vita è viaggio, se è sogno, se è attesa, se è un piano che si svolge giorno dopo giorno e che si può apprezzare solo se ci si guarda indietro. Non sai bene se ha senso. In certi momenti il senso non conta, conta il legame. Grazie Gaetano”.
Sono molti i lucchesi che hanno voluto dare un ultimo saluto a Gaetano Luporini, rappresentanti delle istituzioni, del panorama musicale della città e non solo, tra questi, a prendere la parola è il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini: “Dell’arte musicale di Gaetano Luporini è già stato detto molto e non voglio aggiungere altre considerazioni, se non che questo spirito che aveva innato anche per tradizione familiare, si rifletteva anche in altri generi di arte, come la poesia e la pittura. Ho avuto modo di vedere le sue opere, ricordo il concerto che si tenne al conservatorio in occasione dei suoi 80 anni e abbiamo avuto l’occasione di ascoltare le composizioni per pianoforte che aveva fatto. Una musica innovativa eppure con grandi legami con il passato, un passato rivisto e riproposto all’interno di una creatività in linea con il nostro tempo. Questa formazione composita da un punto di vista artistico esprimeva in lui quella ricerca di armonia universale che con la produzione artistica, cercava a al di là del presente, squarciato dalle sue innovazioni dalla sua fantasia e dalla sua ricerca”.
A raccontare il lato artistico di Gaetano è anche la moglie, Giovanna Morelli, che ha voluto leggere ai presenti una poesia da lui composta dalla raccolta degli Affetti: Al Cristo Gesù, figlio di Nazareth, la tua croce vidi, non era di legno né di chiodi. Nella mia pietà era l’umano lembo che avvolse le piaghe. La mia pietà non era come il pianto delle donne fra i tuoi piedi, le tue ossa non contai, né la tua veste strappai al centurione. Cristo, oltre i limiti nelle forme mi inchinai, nell’ampiezza del tuo volto, che altissima vibrava la luce.
La bara del maestro è stata accompagnata all’uscita della chiesa dalle note musicali di alcuni brani da lui composti, come la Follia Angelica, eseguita dal violino del maestro Alberto Bologni, un omaggio dell’Istituto superiore di studi musicali Boccherini, che è stato diretto da Luporini dal 1985 fino al 2003.
In occasione dei funerali è arrivato anche il cordoglio dell’associazione Orchestra lirico sinfonica del teatro del Giglio di Lucca che “si unisce – dice la presidente Maria Rosaria Benvenuti – al dolore dei familiari del maestro Gaetano Giani Luporini. Docente e compositore emerito, uno dei musicisti contemporanei che hanno vissuto la musica non solo con grandissimo impegno professionale, ma anche didattico ed istituzionale. È stato un grande onore collaborare al suo fianco in molti eventi sul territorio lucchese e la sua scomparsa ci rattrista moltissimo. Con la sua scomparsa perdiamo una persona di infinita sensibilità e umanità”.