Rapinavano quindicenni in centro storico, due giovani in manette
Arrestati dalla polizia dopo 3 episodi tra porta S. Pietro e la stazione: in un caso usato anche un coltello per minacciare i minorenni
Erano diventati l’incubo dei ragazzini, mettendo a segno, nel solo mese di gennaio, tre rapine. Le vittime dei due rapinatori arrestati dalla polizia hanno dai 14 ai 15 anni. Assaliti, minacciati e derubati nel centro storico di Lucca.
Nelle ultime ore, gli inquirenti che hanno identificato i rapinatori appena 18enni, un italiano e l’altro di origini marocchine, hanno eseguito nei loro confronti due misure cautelari, una in carcere, l’altra ai domiciliari. Almeno tre gli episodi che la polizia contesta loro, ma si indaga per capire se siano responsabili di altri colpi.

Stando a quanto ricostruito, i due rapinatori avevano preso di mira lo stesso gruppo di ragazzini. In un episodio, dopo aver minacciato un 15enne mostrandogli un coltello lo avevano rapinati. Nelle vittime così minacciate, covava la paura. Al punto che nessuno di loro aveva denunciato gli episodi. Soltanto grazie al fatto che qualcuno di loro si era confidato con i genitori, è emersa la vicenda che ha fatto scattare le indagini.
Gli episodi contestati
I fatti si sono verificati nel centro storico di Lucca, la sera del 15 e il primo pomeriggio del 16 gennaio, quando due individui, si sono resi responsabili di 3 rapine, nei confronti di giovanissimi, nella zona di Porta San Pietro e della stazione ferroviaria.
Nell’immediatezza non erano arrivate segnalazioni dell’accaduto, né in Questura, né alla stazione dei carabinieri: le vittime, infatti, per il timore di subire ritorsioni hanno preferito non denunciare. La notizia dei fatti è stata acquisita sul territorio dal personale in servizio alla squadra mobile, a cui si è rivolto il genitore di uno dei ragazzini coinvolti, per raccontare quanto riferitogli dal figlio.
Il minore, secondo quanto raccontato e poi ipotizzato dall’accusa, sarebbe stato avvicinato con il pretesto di una sigaretta da due giovani i quali, subito dopo, hanno iniziato a rivolgere insistentemente a lui e ai suoi amici richieste di denaro. Di fronte all’iniziale rifiuto, sono immediatamente seguite le minacce e in un caso, anche è spuntato anche un coltello.
Gli agenti della squadra mobile, diretti dal vicequestore aggiunto Luca Scolamiero, hanno convocato le vittime in questura alla presenza dei genitori e hanno verbalizzato le dichiarazioni. Negli uffici della questura, i giovani sono stati rassicurati e hanno raccontato minuziosamente gli episodi riferendo che, in ben 3 occasioni, tra le 22 di sabato 15 gennaio e le 14-14,30 del giorno successivo (16 gennaio), è stato sottratto loro tutto il denaro che avevano – da poche monete fino alla somma di 40 euro ed un portafogli -, da due giovani poco più grandi di età.
I ragazzi hanno raccontato che i rapinatori non hanno fatto mai ricorso ad azioni eclatanti, per evitare di suscitare clamore o attenzione da parte dei passanti. Sono stati però minacciati verbalmente, fino al punto di infilare le mani nelle tasche delle vittime per verificare personalmente che non avessero soldi nascosti e ad aprire e capovolgere i portafogli.
In uno dei due episodi, gli aggressori hanno avvicinato la vittima, in compagnia di 3 amiche 14enni e i due rapinatori si sono suddivisi i compiti per portare a termine la rapina.
Mentre il ragazzo di origini marocchine si è occupato di tenere a distanza le ragazze sincerandosi che non chiamassero le forze dell’ordine, l’italiano, stringendo in maniera quasi impercettibile all’esterno la spalla della vittima, l’ha indotto a spostarsi con lui in una zona più appartata, dove ha esplicitato le minacce sottraendogli i soldi dal portafogli.
Attraverso la collaborazione fornita dai ragazzi e dai loro genitori ed il supporto delle immagini di videosorveglianza comunali, gli agenti hanno individuato due sospettati, uno dei quali già noto per aver commesso reati specifici in danno di minori nel centro storico di Lucca. Sono state richieste a loro carico provvedimenti restrittivi.
Nella mattina di ieri (5 marzo), la squadra mobile a seguito di mirati accertamenti, ha individuato e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari uno dei due rapinatori, un 18enne di origini marocchine, residente in provincia di Lucca.
Il complice, destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere, si trova già ristretto nella casa circondariale di Lucca per altri reati della stesso tipo, commessi nei mesi di gennaio e febbraio.
“C’è grande attenzione anche alle piccole cose, da parte della polizia di stato, che però sono importanti, come la sicurezza di minori che per le prime volte escono per godere, come è giusto, delle bellezze anche serali di questa città – dice la questora Alessandra Faranda Cordella -. E’ stato un periodo faticoso, perché abbiamo dovuto registrare degli episodi che in alcuni casi erano dei veri e propri reati esercitati da ragazzi appena maggiorenni. Nel centro storico e appena fuori, stiamo monitorando inoltre alcune situazioni che vedono sempre protagonisti giovani che manifestano il loro nervosismo nei confronti di beni pubblici e appartenenti a privati – prosegue la questora –. Il nostro ruolo è quello di mantenere sempre alta l’attenzione di fronte a questi fenomeni, sia a livello di prevenzione durante i fine settimana in coordinamento con l’arma dei Carabinieri e la guardia di finanza, con lo scopo di tranquillizzare la popolazione di minori che giustamente si sta divertendo nel centro della movida lucchese, sia in caso di repressione come in questo caso. Faccio un appello, comprendo il turbamento avuto da un minore che non si sente di parlare con i propri genitori di fatti che gli sono accaduti. La polizia c’è, quello che si denuncia è importantissimo per portare a buon fine un’indagine. Invito quindi minori e genitori di venire a segnalare fatti che hanno visto coinvolti i proprio figli”.