Tentano di far esplodere il bancomat poi lanciano fumogeni e chiodi contro i carabinieri






Banda in azione nella notte inseguita per tutta la Piana: uno in manette. Nell’auto usata per il raid trovate due bombe rudimentali
Hanno lanciato fumogeni e chiodi a quattro punte contro l’auto dei carabinieri che li aveva inseguiti per tutta la Piana di Lucca, fino a Fucecchio. Una rocambolesca fuga quella di tre malviventi che attorno alle 3 di stanotte (5 marzo) hanno tentato l’assalto al bancomat della Bpm di via Roma a Porcari.
Uno dei tre è finito in manette, arrestato dai carabinieri del radiomobile di Lucca. Si tratta di un 39enne di Spresiano, di origine sinti. E’ accusato di tentato furto aggravato ma anche di detenzione di esplosivi. Esplosivi che sono stati trovati e sequestrati poi dai carabinieri. Le accuse parlano anche di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, oltre che danneggiamento.
Tutto è iniziato attorno alle 3 quando un abitante della zona svegliato dai movimenti dei ladri ha segnalato i tre individui che erano all’opera al bancomat. Tutti e tre avevano il volto travisato ma all’arrivo dei carabinieri si erano già dileguati. Una pattuglia però li ha intercettati a bordo di una Jaguar XF, sulla via Romana Est al Turchetto e ha dato il via al rocambolesco inseguimento.
Per circa 25 chilometri, attraverso Altopascio, Galleno sono giunti in via Fornaci del Comune di Fucecchio, dove i tre malviventi hanno lasciato l’auto e sono scappati a piedi prendendo direzioni diverse ma sempre braccati dai carabinieri.
Durante l’inseguimento, i fuggitivi hanno tentato di fermare i carabinieri utilizzando dei fumogeni e lanciando dei chiodi a quattro punte tipo rampino, alcuni dei quali hanno colpito il parabrezza della gazzella, danneggiandolo, mentre la compagnia Carabinieri di Empoli ha predisposto posti di controllo lungo l’itinerario e inviava unità di rinforzo, preoccupandosi, poi, delle ricerche dei due scappati.
La perquisizione all’auto abbandonata ha fatto scattare il sequestro di vari attrezzi da scasso e due dispositivi metallici in gergo chiamati “marmotte”, che erano armate di esplosivo e che verosimilmente i malviventi volevano usare per aprire la cassa dello sportello automatico. Sul posto sono intervenuti anche gli artificieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Firenze, che hanno messo in sicurezza gli ordigni.
Mentre continua la caccia ai due complici, l’unico arrestato è stato portato al tribunale di Firenze per l’udienza di convalida davanti al giudice che ha rinviato il processo al prossimo 12 maggio disponendone la custodia cautelare in carcere.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, veniva tradotto presso il Tribunale di Firenze per la prevista udienza, nel corso della quale il giudice convalidava l’arresto, rinviava il processo al prossimo 12 maggio e disponeva la custodia cautelare in carcere. Continuano le indagini volte all’identificazione dei due complici.