Un nuovo ambulatorio per i pazienti critici dimessi dalla terapia intensiva

E’ stato attivato al Campo di Marte per l’emergenza coronavirus: servirà al sostegno dopo gravi patologie
Un ambulatorio dedicato al follow-up dei pazienti critici dimessi dalla terapia intensiva dell’ospedale San Luca e al supporto ai loro familiari. E’ stato attivato a partire dal mese di gennaio scorso, nella Cittadella della Salute Campo di Marte di Lucca, dalla struttura di anestesia e rianimazione di Lucca, di cui è responsabile Cesare Fabrizio Benanti, insieme alla struttura di psicologia di continuità Ospedale-Territorio diretta da Patrizia Fistesmaire.
Il progetto nasce dalla collaborazione, già ampiamente sperimentata al San Luca, per venire incontro alle esigenze psicologiche e relazionali dei pazienti Covid-19 positivi ricoverati in Terapia intensiva e vuole estendere l’attenzione nei confronti di queste persone, molte provate dalla difficile esperienza, successivamente alla dimissione dall’ospedale.
E’ stato inoltre deciso di includere in questo progetto anche i pazienti non Covid, che quindi erano stati ricoverati in Rianimazione per altre patologie gravi non correlate in alcun modo all’infezione da Sars-CoV2.
Una degenza prolungata in terapia intensiva, infatti, origina spesso disturbi da stress post-traumatico, debolezza muscolare, ma anche depressione e ansia. Si parla in questi casi di Post Intensive Care Syndrome (Pics), una problematica molto seria che merita di essere indagata e approfondita.
Il nuovo ambulatorio – un segnale di attenzione e di considerazione che sta suscitando l’apprezzamento di pazienti e familiari – vuole proprio intercettare e trattare questa sindrome e si pone alcuni specifici obiettivi: verificare, a distanza di 3 mesi dalla dimissione dall’ospedale, lo stato fisico (nutrizionale, funzionale, algico), psicologico e cognitivo di queste persone; individuare particolari fattori stressogeni intervenuti durante il ricovero che abbiano potuto avere un impatto sulla qualità di vita post-degenza; infine, avviare un percorso riabilitativo di tipo fisico, cognitivo e psicologico, secondo quanto evidenziato durante la visita. Ovviamente, nell’ambito di questa attività è possibile anche attivare ulteriori valutazioni specialistiche del caso (ad esempio di terapia antalgica, fisiatrica o nutrizionale). Nel percorso vengono coinvolti i familiari e caregiver dei pazienti, che svolgono un importante ruolo di supporto nella fase che segue la dimissione dalla struttura ospedaliera.
L’ambulatorio, che si affianca a quello già attivato per la valutazione post-degenza degli esiti d’organo (in particolare respiratori) nei pazienti con patologia Covid-19, prevede la convocazione dei pazienti e dei loro familiari dopo contatto telefonico diretto e la compilazione di specifici questionari mirati a un primo screening.
I sanitari coinvolti nel gruppo di valutazione, che svolgono quindi la visita medica e il colloquio, sono gli anestesisti-rianimatori e gli psicologi che operano al San Luca, coadiuvati da un infermiere della terapia intensiva di Lucca. Le figure referenti per l’ambulatorio sono Daniela Boccalatte, medico referente per terapia intensiva dell’ospedale di Lucca, e Stefania Tocchini, responsabile delle valutazioni neuropsicologiche di secondo livello dei disturbi neurologici e cognitivi nell’ambito territoriale di Lucca, all’interno della struttura di Psicologia di continuità Ospedale-Territorio.
Si tratta di un’iniziativa importante che, con mezzi semplici, vuole indagare e migliorare la qualità della vita dei pazienti sopravvissuti a una malattia molto grave, che lascia degli esiti non solo sullo stato fisico. Questa attività, inoltre, fornisce un feedback sulla performance del reparto, dato che permette di identificare eventuali situazioni a impatto negativo durante il ricovero in Terapia intensiva, che possono sempre verificarsi nonostante gli sforzi del personale, con ripercussioni sull’esperienza di cura del paziente e sui rapporti con i suoi familiari.
L’ambulatorio viene al momento effettuato una volta al mese, selezionando i pazienti che volontariamente accettano la valutazione, e viene tenuto nel rispetto delle norme per il contenimento della diffusione della pandemia da Covid-19.