Un reporter lucchese ai confini con l’Ucraina: “Ho visto donne in fuga che si fanno coraggio per il futuro dei figli”

8 marzo 2022 | 19:12
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Un reporter lucchese ai confini con l’Ucraina: “Ho visto donne in fuga che si fanno coraggio per il futuro dei figli”

Federico Scoppa è partito per documentare la situazione al confine: “Quello che si percepisce è un odio nei confronti del presidente Putin e non per il popolo russo”

È partito da Lucca, e da giorni segue le vicende del conflitto tra Russia e Ucraina, e di chi scappa dalla guerra, il freelance Federico Scoppa. Prima in Polonia, poi in Slovacchia e ora in Ungheria, ai confini della nazione guidata da Volodymyr Zelensky.

Cosa ti ha spinto ad andare?
Da più di dieci anni seguo le migrazioni in Europa e in altri continenti. Appena si è delineata la situazione ho deciso di andare, era facile intuire che enormi numeri di persone che avrebbero lasciato l’Ucraina. Attualmente si parla di due milioni, il più grande esodo in Europa dopo la seconda guerra mondiale

Come è stato il viaggio?
Siamo partiti da Milano in macchina con altri due colleghi e dopo sedici ore ininterrotte eravamo sul confine ucraino, in Polonia nella cittadina di Medyka

Hai avuto, e hai, paura?
Qui non c’è niente da temere, la guerra è ben lontana nonostante il cartello alla frontiera dica Ucraina. Polonia, Slovacchia e Ungheria, i paesi che ho visitato sono ancora in pace. Si respira tensione sul confine, ma nulla più

Tante le immagini, e le storie, che ti sono capitate sotto gli occhi in questi 13 giorni di guerra. Puoi raccontarci un dramma che ti ha particolarmente colpito?
Le storie sono molte, molto spesso tutte al femminile.L’8 marzo vede centinaia di migliaia di donne partire dal proprio paese lasciando mariti e figli al loro destino in guerra. Alla frontiera gruppi di donne riescono a malapena a trascinare le proprie valigie, allo stesso tempo trovano la forza e il coraggio di sorridere ai propri figli, troppo piccoli per capire cosa stia succedendo. Giocano con i pelucheregalati dai volontari polacchi. L’emozione si rompe quando finalmente, dopo ore di attesa riescono ad attraversare la frontiera e raggiungono qualcuno perso durante la fuga o un parente già all’estero, venuto a portarli via lontano dalla guerra, al sicuro in qualche altro paese europeo. Veloci si asciugano le lacrime e riprendono il loro viaggio. Il dramma di questa guerra si sviluppa anche sulla pelle di queste donne.

Ti è capitato di incontrare qualche militare russo che è scappato, facendosi passare per ucraino?
Sarebbe impossibile per un militare russo nascondersi. Gli ucraini lo riconoscerebbero immediatamente. Inoltre tutti i maschi ucraini tra i 18 e 60 anni non hanno diritto di lasciare il paese

Cosa dice la gente in fuga del loro presidente Zelensky? Che fa bene a fare il Davide contro Golia, permettendo all’esercito russo di massacrare anche la popolazione civile? Oppure ritengono che avrebbe dovuto cedere su alcune richieste del Cremlino e cercare subito di negoziare su altre?
La gente in fuga con quale ho avuto modo di parlare solitamente non scende in considerazioni politiche. Spesso sono in viaggio da più giorni senza aggiornamenti sugli ultimi avvenimenti.Mi è capitato di incontrare persone che mi chiedessero quale fosse la situazione e, soprattutto l’atteggiamento dell’Europa a riguardo di questo conflitto. Quello che si percepisce è un odio nei confronti del presidente russo Putin, mi è parso di rilevare un sentimento d’odio diretto piuttosto verso una persona e non all’intero popolo russo. Per il resto pensano scappare dalla violenza e trovare un futuro per i propri figli