Rifiuta di sottoporsi al tampone per evitare l’espulsione, accompagnato al Cpr

È stato trattenuto al centro di quarantena allestito a Gradisca d’Isonzo per coloro che rifiutano il test
Un cittadino di origine tunisina, T.M. di 32 anni, irregolare sul territorio dello stato, è stato accompagnato al Cpr di Gradisca di Isonzo in quanto ritenuto pericoloso per l’ordine e la sicurezza pubblica. Detenuto per condanne in materia di stupefacenti e scarcerato il 19 marzo scorso, è stato colpito da un provvedimento di espulsione con trattenimento presso il Cpr.
Nel suo curriculum criminale annovera una lunga carriera in materia di spaccio di stupefacenti tanto da essere noto alle forze di polizia della provincia e di altre realtà territoriali. Dato il pregresso penale è stato emesso un decreto di espulsione eseguito con accompagnamento al Cpr di Gradisca di Isonzo, dove è stata attrezzata un’area quarantena per i cittadini stranieri che si rifiutano di sottoporsi a tampone per la ricerca del Covid 19.
T.M. infatti si era rifiutato di eseguire l’accertamento sanitario per sottrarsi alla esecuzione del provvedimento espulsivo. Sono state poste in campo tutte le strategie utili, anche a livello organizzativo, al fine di rendere effettivi i provvedimenti espulsivi di cittadini stranieri irregolari e dediti ad attività criminali anche laddove vengano poste in essere condotte volte ad ostacolarne l’esecuzione.
L’accompagnamento al Cpr ai fini di espulsione del cittadino tunisino costituisce una delle tante misure adottate dalla questura di Lucca nell’ultimo periodo al fine di garantire la sicurezza dei cittadini.
La polizia sul territorio della provincia di Lucca, grazie all’ausilio dell’ufficio immigrazione, sta svolgendo con particolare impegno un lavoro capillare volto a far emergere situazioni di criminalità diffusa e particolarmente allarmante tra cittadini extracomunitari, procedendo alla espulsione degli stranieri pericolosi.