Anche gli Alpini della Versilia a Rimini: “Nessuna molestia e violenza sessuale”

17 maggio 2022 | 08:07
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Il colonnello Moretti: “Passati in poche ore da eroi nazionali a criminali”

C’erano anche gli alpini di Viareggio e della costa, con il loro capogruppo Roberto Bonuccelli, consigliere della sezione di Lucca, Pisa e Livorno, al raduno di Rimini che da giorni tiene banco su tutta la stampa per la vicenda delle presunte molestie sessuali ai danni di alcune ragazze.  

Non una di meno di Rimini, l’associazione femminista, ha consegnato al sindaco della cittadina della riviera romagnola un plico contenente testimonianze delle molestie ai danni di donne durante il raduno, ricevute anche sui loro canali social, e sta chiedendo, tramite una raccolta di firme, che le “adunate” alpine vengano messe al bando. 

Ho fatto il servizio militare negli alpini, ed er0 li come sempre faccio ad ogni raduno ormai da decenni – spiega Roberto Bonuccelli -, e non ho assolutamente visto niente di quanto viene denunciato. Solo canti, i nostri canti tradizionali, durante la parata sul lungomare, e tanta simpatia. Ho notato, ad onor del vero, che erano presenti molti non alpini, tanti giovani che ballavano, anche in spiaggia. Qualcuno con un finto cappello degli alpini. Sinceramente non ho sentito nemmeno un apprezzamento goliardico. Viene da pensare che si sia trattato di una montatura, preconfezionata”.

“Le penne nere sono passate in poche ore da eroi nazionali a criminali definiti come molestatori, violentatori e altri epiteti in poche ore –  sulla vicenda interviene anche il colonnello Alberto Moretti, ex comandante della pattuglia acrobatica delle Frecce Tricolori –. Le presunte violenze sessuali denunciate da alcune donne hanno oscurato tutto il resto di questo evento nazionale che ogni anno (da moltissimi anni) si ripete e che mai ha dato adito a queste situazioni. Riflettendo su quanto è accaduto mi sono tornati alla mente i fatti di Ramstein e tutto quello che è successo dopo. Trovo delle similitudini incredibili”

Alle Frecce Tricolori capitò infatti un analogo trattamento dopo la tragedia di Ramstein. In 24 ore i piloti furono portati dalle stelle alle stalle.

“Fummo definiti impotenti con il mito del superuomo  – spiega il colonnellopersonaggi citati come intellettuali e sociologi, si sperticavano in dotte discussioni per chiedere poi a gran voce la chiusura del reparto per sempre. La classe politica, ora come allora, è stata incapace di prendere una posizione netta per paura degli attacchi sicuri che gli sarebbero arrivati dalle femministe. Nel 1988 successe la stessa cosa. Politici muti e zitti, nessuno a difendere quello che fino al 27 agosto era il Reparto “vanto della Nazione” e il “miglior Ambasciatore dell’italianità nel mondo”.  Solo a titolo personale qualcuno veniva a consolarci e farci le condoglianze, perché avevamo perso tre amici e tre colleghi. Nessuno era vicino al nostro dolore, solo l’Aeronautica Militare tutta si strinse e ci supportò consentendoci di ricostruire quel team che oggi è tanto apprezzato e osannato”.

“Siamo un paese strano, dove se esprimi liberamente le tue idee su certi argomenti vieni accusato di arretratezza, maschilismo, machismo – conclude l’ex comandante della pattuglia acrobatica – e devi considerarti fortunato se non ti prendono a maleparole direttamente. Il sindaco di Trieste, per aver detto che non c’è violenza nel fare un complimento ad una donna e non è una aggressione sessuale dire “ma che bella ragazza” è stato crocifisso da critiche da parte di tanti.  Provate a dire che non volete il Ddl Zan e vediamo cosa vi succede. Basta con questo andazzo.  Ci sono valori che per alcuni sono insostituibili e sente il dovere di difenderli strenuamente, parlandone liberamente anche ad alta voce”.

Viareggio, intanto, è candidata all’adunata nazionale degli alpini del 2024. “Abbiamo già  l’ok dal sindaco Giorgio Del Ghingaro – precisa Roberto Bonuccelli – e anche dal presidente della Regione Eugenio Giani”.