Adottato dalla nuova moglie del padre deceduto: il tribunale dice sì

Una storia a lieto fine siglata dal pronunciamento dei giudici
Una storia umana a lieto fine, per nulla scontato in casi del genere, emerge da una sentenza del tribunale di Lucca che rappresenta, inevitabilmente, anche altro, qualcosa che va al di là della pronuncia dei giudici. In una parola si potrebbe definire, speranza. Tra guerra, crisi, pandemia e altri eventi che potrebbero indurire i cuori, come spesso accade purtroppo, qui è andata diversamente e i cuori si sono aperti invece. Lei è una donna di origini straniere che vive da anni in Lucchesia, dove ha trovato lavoro e anni fa anche un compagno col quale sperava di condividere tutta la vita. Si sposano e un lungo tratto di strada lo hanno percorso insieme, 17 anni. Lei veniva da una infanzia difficile vissuta in un Paese difficile e lui veniva da un matrimonio naufragato nel quale la ex moglie era di fatto addirittura sparita. Ma da quell’unione era nato un figlio che era rimasto col padre e la sua nuova moglie, e come lui stesso ammetterà in aula ai giudici: “La mia madre biologica non l’ho mai vista, mentre per me la compagna e nuova moglie di papà è la mia vera e unica madre, con la quale mi trovo benissimo”.
Perché una causa allora? Anni fa l’uomo muore in seguito a una malattia e la compagna e il ragazzo rimangono soli senza quella figura così importante per entrambi. Compiuti 18 anni il ragazzo è libero di andare dove vuole, il padre non c’è più e nulla lo obbliga a restare in Lucchesia. Ma la ex moglie del padre ormai deceduto rappresenta un legame forte, molto forte. Per lui è la mamma che non ha mai avuto, e conosciuto, quella donna 56enne che insieme al padre lo ha tirato su, accudito, seguito, amato. La decisione di entrambi è pressoché immediata. Restare insieme, diventare una famiglia anche su carta, non tanto per suggellare qualcosa che va ben oltre i documenti evidentemente, ma per mettere nero su bianco la loro decisione. Lui ormai è maggiorenne quindi può decidere per sé, e insieme alla donna va in Tribunale dove lei chiede di poterlo adottare anche formalmente. Si legge nella sentenza di adozione del Tribunale di Lucca pubblicata ieri (8 giugno) a firma del presidente Boragine e dei giudici Fabbrizzi e Croci: “Come emerge dal ricorso, infatti, il ragazzo ha sempre convissuto con il padre, oggi deceduto, e con la donna, con la quale ha sviluppato e costruito un intenso e profondo legame affettivo. A ciò si aggiunge, peraltro, che la madre naturale non ha mai instaurato con lui alcun tipo di rapporto o di contatto sin dalla sua nascita, così come confermato dal ragazzo stesso in sede di udienza. Infine, anche alla luce del contenuto della relazione trasmessa dalla stazione dei carabinieri del Comune della Lucchesia, non emergono elementi ostativi all’accoglimento del ricorso. Il Tribunale di Lucca, definitivamente pronunciando, così provvede: decide di dar luogo all’adozione”. La donna in aula aveva dichiarato: “È figlio di mio marito, ora deceduto, ma l’ho visto dalla nascita e l’ho cresciuto io insieme al padre e nessun altro. Ho convissuto con lui e gli ho fatto da madre sin da quando aveva pochi mesi”. Omnia vincit amor.