Maltrattamenti e minacce alla ex moglie, il pm chiede 2 anni e 6 mesi per Mario Cipollini

Dura requisitoria del pubblico ministero Letizia Cai. Il 13 luglio la parola agli avvocati della difesa in attesa della sentenza
L’ex campione del mondo di ciclismo, Mario Cipollini, sotto processo a Lucca per maltrattamenti, lesioni e minacce alla ex moglie Sabrina Landucci e al suo attuale compagno, Silvio Giusti, oggi ha ascoltato in aula le richieste del pubblico ministero Letizia Cai durante la requisitoria.
La procura ha infatti chiesto ai giudici 2 anni e 6 mesi di reclusione. “SuperMario”, questo il suo soprannome ai tempi delle corse in bicicletta, aveva negato tutto durante il suo interrogatorio in udienza, in particolare l’episodio secondo cui avrebbe minacciato la donna con una pistola. Aveva confermato, quello sì, di possedere delle armi, ma ha detto di non averle mai puntate addosso alla ex moglie, dichiarando che sono scene che ricordano la serie tv Narcos, non la realtà. Aveva negato anche di aver aggredito la ex moglie in una palestra lucchese, ma dice di averle chiesto spiegazioni sul motivo per cui a Natale non avrebbe potuto vedere le proprie figlie.
Secondo la versione data dall’ex campione del mondo di ciclismo, lei gli avrebbe detto che era quello che si meritava e avrebbe voltato le spalle per andarsene, a quel punto lui l’avrebbe afferrata per il polso solo per trattenerla e proseguire la conversazione. Sugli altri episodi, invece, aveva affermato di non ricordare e, comunque, ha sottolineato di non aver usato violenza alla donna, dicendo che se avesse voluto veramente farle male, le lesioni sarebbero state ben più gravi, avendo una struttura fisica da atleta professionista.
La denuncia alla base del processo era stata presentata in questura il 9 gennaio 2017 dalla ex moglie del campione Sabrina Landucci. I fatti contestati risalirebbero al periodo compreso tra il dicembre del 2016 e il gennaio del 2017. Come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, Cipollini avrebbe compiuto “una serie di atti lesivi dell’integrità fisica e psichica dell’ex moglie con pugni, schiaffi, calci, con lesioni e minacce di morte”. L’episodio più grave, secondo l’accusa, sarebbe accaduto il 6 gennaio del 2017 quando la donna sarebbe stata aggredita dall’ex coniuge davanti ai colleghi del centro sportivo dove lavora, afferrandola per il collo e sbattendole la testa contro il muro.
Dopo essere andata in ospedale e aver ricevuto una prognosi di 7 giorni, ha poi deciso di presentare denuncia alle forze dell’ordine. Sempre nel documento di richiesta di rinvio a giudizio, sono riportate anche alcune minacce che l’ex campione avrebbe detto alla ex: “Ti spacco tutta, ti ammazzo, sentirai il rumore delle ossa quando si spezzano”.
Il 13 luglio prossimo prima della sentenza di primo grado la parola passerà agli avvocati difensori. Oggi in aula ha parlato la legale della parte offesa, Susanna Campione, che per l’ennesima volta ha ripercorso gli episodi al centro delle udienze.